Recensione: La verità sul caso Harry Quebert

La verità sul caso Harry Quebert è il best-seller di Joël Dicker, pubblicato in Italia nel maggio 2014, da cui è stata tratta la serie tv che sarà il titolo di apertura dell’edizione inaugurale di Canneseries, un evento dedicato esclusivamente alle serie tv. Ad interpretare il Prof Harry Quebert sarà Patrick Dempsey, che torna sul piccolo schermo dopo aver vestito per anni i panni dell’amatissimo Dottor Derek Shepherd in Grey’s Anatomy.

Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
Autore: Joël Dicker
Titolo Originale: La Vérité sur l’affaire Harry Quebert
Editore: Bompiani
Genere: Thriller, Giallo
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TRAMA
Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.

RECENSIONE

Le parole appartengono a tutti finchè non riesci a dimostrare di essere in grado di appropriartene. Ecco cosa definisce uno scrittore. E vedrai, Marcus: qualcuno vorrà farti credere che i libri hanno a che fare con le parole, ma è falso: in realtà, hanno a che fare con le persone.

Mi sento minuscola in questo momento. Seduta per terra, col pc sulle gambe, dovrei scrivere la recensione  de La verità sul caso Harry Quebert. Ma come si fa a scrivere di un libro che ti è entrato dentro al punto da avvilupparsi alla tua anima? Per fortuna, non sono sola: ho con me Marcus, Harry, Nola e tutti gli altri personaggi che hanno preso vita grazie alla magnifica opera di Joël Dicker; ci penseranno loro ad aiutarmi nel farvi capire perché reputo questo libro un capolavoro.

È la storia di un uomo che ha amato una ragazza. Lei aveva dei sogni per loro due. Voleva che vivessero insieme, che lui diventasse un grande scrittore, un docente universitario e che prendessero un cane del colore del sole. Ma un giorno questa ragazza è scomparsa. Non l’hanno più trovata. L’uomo è rimasto in casa ad aspettarla. È diventato un grande scrittore, è diventato un docente universitario, ha preso un cane del colore del sole. Ha fatto tutto quello che lei gli aveva chiesto di fare, e l’ha aspettata. Non ha mai amato nessun’altra. Ha aspettato, fedelmente, che lei tornasse. Ma lei non è più tornata.

O almeno, non è più tornata viva, allegra e piena di energie, come quando faceva irruzione nella villa sulla spiaggia di un giovane Harry Quebert alle prime armi con la scrittura, pronta a sostenerlo, incitarlo e battere a macchina le pagine che lui aveva scritto durante il giorno. Perché Nola viene ritrovata nel 2008, ancora bambina e col suo tesoro più prezioso in una borsa a tracolla, sepolta nel giardino della casa dove lei e Harry si erano amati durante pochi mesi nel 1975. Nella borsa, il manoscritto originale de Le origini del male, il romanzo col quale Harry ha messo sotto gli occhi di tutti un amore che nessuno voleva accettare nella vita reale, e una dedica: Addio Nola, tesoro mio.
Tutto ciò sorprende come un fulmine a ciel sereno Marcus Goldman, un giovane scrittore impantanato in un abisso dal quale fatica a risollevarsi per mancanza di idee sul suo secondo romanzo: il classico blocco dello scrittore insomma, reso ancor più penoso dal successo ottenuto col suo primo libro e dalla pressione di non deludere il suo pubblico da una parte e rispettare le scadenze imposte dall’editore dall’altra. La sua unica ancora di salvezza è il Prof Harry Quebert, suo docente all’università, divenuto nel corso degli anni un buon amico e confidente, ma soprattutto la persona che ha reso possibile il suo sogno di diventare uno scrittore.

La scrittura è un dono non perché ti permette di scrivere correttamente, ma perché ti consente di dare un senso alla tua vita. Ogni giorno qualcuno nasce e qualcun altro muore. Ogni giorno schiere di lavoratori senza nome vanno e vengono dentro edifici grigi. E poi ci sono gli scrittori. Credo che gli scrittori vivano la vita più intensamente degli altri. Non devi scrivere in nome della nostra amicizia, Marcus. Devi scrivere perché è l’unico modo per trasformare in un’esperienza giusta e gratificante questa minuscola, insignificante cosa che chiamiamo vita.

Marcus non poteva immaginare che rifugiarsi a casa del suo vecchio amico ad Aurora, New Hampshire, avrebbe sì rappresentato la sua rinascita come scrittore, ma anche l’annientamento di Harry Quebert.
Dopo 33 lunghi anni, fatti di assenza, solitudine, dolore, rimpianti e amarezza, Harry viene accusato dell’omicidio di Nola Kellergan, l’unica donna che abbia mai amato. Tutto il mondo è contro di lui, il libro che lo aveva reso famoso diviene improvvisamente oltraggioso: la dimostrazione del suo amore malato per una ragazzina di 15 anni e la certezza che sia lui il colpevole.
Marcus rifiuta a priori l’accusa nei confronti del suo mentore: lui che non sa cosa sia l’amore perché in 30 anni non l’ha mai provato, sa anche che quello che Harry provava per Nola, e che gli confida nei loro incontri presso il carcere dove Harry è in attesa di una condanna che sembra ormai certa, è autentico. E come tale, non può essersi trasformato in omicidio. 

Adora l’amore, Marcus. Fanne la tua conquista più bella, la tua sola ambizione. Dopo gli uomini, ci saranno altri uomini. Dopo i libri, ci sono altri libri. Dopo la gloria, ci sono altre glorie. Dopo il denaro, c’è ancora il denaro. Ma dopo l’amore, Marcus…Dopo l’amore, c’è solo il sale delle lacrime.

Decide pertanto di condurre un’indagine parallela a quella della polizia, che lo porta in casa di tutti gli abitanti della cittadina, facendo emergere rancori, gelosie, pettegolezzi, stranezze e timori. E perché no, anche l’idea per un nuovo libro: Il caso Harry Quebert, col quale dimostrare l’innocenza del suo amico di lunga data. Ma più passa il tempo, più Marcus si rende conto che la vicenda, invece di chiarirsi, diventa sempre più complessa, chiamando in gioco sempre più persone: tutti sembrano colpevoli, ed Harry non sembra fare eccezione



Cos’è successo davvero la notte del 30 agosto 1975? Chi erano davvero Nola Kellergan e i suoi genitori? Harry Quebert ha raccontato tutta la verità? Come si inseriscono nel quadro generale un ricco imprenditore, un autista sfigurato, la cameriera di un pub, la sua mamma impicciona e il suo papà timido e riservato? 
E soprattutto, è più importante scoprire i fatti reali oppure quelli che il pubblico si aspetta di leggere in un libro che fa parlare di sé ancora prima di essere ultimato?

La verità sul caso Harry Quebert è un thriller dal ritmo incalzante, che narra una vicenda ricca di contraddizioni e rompicapo snodandosi tra passato e presente, senza per questo risultare confusionario o poco chiaro. Sebbene i protagonisti siano due, io lo definirei un romanzo corale, poiché in un modo o nell’altro le vite di tutti i personaggi secondari vengono analizzate e intrecciate abilmente, con punti di vista alternati. Inoltre, pur mantenendo le caratteristiche peculiari del genere thriller, si sofferma principalmente sulla scrittura come strumento di vita e realizzazione dell’amore.
Un prologo, tre parti costituite da diversi capitoli, ognuno dei quali inizia con un consiglio di Harry a Marcus sulla scrittura, un epilogo: 775 pagine magistralmente distribuite, un intreccio originale e ricco di colpi di scena, consigli di vita e momenti di ilarità. Oltre a commozione. Sgomento. Incredulità. Tristezza. Sollievo. 
Tutto questo e molto altro ancora è La verità sul caso Harry Quebert, un libro in cui proprio la verità avrei voluto che fosse una bugia.

Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull’effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All’incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l’ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un’emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito.”

A SPASSO CON...
Harry Quebert ad Aurora



Aurora è una cittadina fittizia del New Hampshire, che fa da sfondo alla vicenda narrata in questo libro. Il mare e i gabbiani sono due aspetti fondamentali e ricorrenti nella vite di Harry e Nola, al punto che d’ora in avanti li assocerò sempre a questo romanzo, entrato a far parte dei miei preferiti di sempre.



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