Recensione: E Così, Forse, Sarai Felice di Alessia Esse

Il 22 maggio, con il titolo E così, forse, sarai felice, Alessia Esse ci ha fatto dono di un romanzo completo e profondo, che tra passato e presente narra la storia di una famiglia declinandosi su più generazioni.

Titolo: E Così, Forse, Sarai Felice
Autore: Alessia Esse
Editore: Self Publishing
Genere: Narrativa Contemporanea
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TRAMA
Dopo un anno passato ad evitare accuratamente la sua famiglia, Rebecca torna a casa. Il suo piano è semplice: occuparsi del padre malato, fuggire la freddezza di sua madre, respingere le critiche di sua sorella e di suo fratello.
A trentacinque anni, Rebecca non cerca la felicità. Non crede di meritarla, soprattutto quella amorosa. Troppi rischi da correre, troppe ferite subite. Il migliore amico di Rebecca è Tinder: il sesso occasionale è tutto ciò che il suo cuore può sopportare.
Ma una sera, quando Tinder fallisce, appare Augusto. 
Passionale e brillante, Augusto vive una vita molto diversa da quella di Rebecca. Alla donna basta un suo sorriso per dubitare del muro dietro il quale ha nascosto il cuore. Tuttavia, il loro incontro è destinato a passare in secondo piano quando accade l’imprevedibile.
In poche ore, la vita di Rebecca viene stravolta da eventi e sorprese che la obbligano a fare i conti con più di settant’anni di segreti che riguardano suo padre, la sua famiglia, e un gruppo di innocenti.

Ricco di colpi di scena e di storie che si intrecciano con la Storia, E COSÌ, FORSE, SARAI FELICE, è un racconto di verità, coraggio, giustizia e amore.

RECENSIONE

Esiste un dolore più grande del non poter amare? 
Esiste, per una persona, una sofferenza più subdola, un male più crudele?

Il nuovo romanzo di Alessia esse, "E così, forse, sarai felice" ruota attorno a questo importante quesito. Un quesito che ammorba la famiglia Russo da generazioni, sebbene sotto forme diverse e con diverse declinazioni. Cosa rispondereste se lo chiedessi a voi? Esiste cosa peggiore dell’amare una persona con tutta l’anima ma non poter vivere questo sentimento? Quanto a lungo si può resistere prima che questo tarlo incessante ci logori fin dentro le ossa?
Rebecca è la terza di tre fratelli. Roberta e Romolo, i più grandi, le sono sempre sembrati anni luce lontani da lei, e non solo per via della grande differenza d’età. Lei, l’ultima arrivata, si è sempre sentita un mondo a parte, quasi un’intrusa nella vita perfetta della famiglia Russo, con la sola ed unica eccezione di suo padre. Michele Russo ha sempre avuto un occhio di riguardo per lei, se non una spiccata preferenza. I pomeriggi al mare, le ore passate nel suo studio con i vecchi dischi in sottofondo, i suoi insegnamenti: suo padre ha sempre rappresentato per lei l’inizio e la fine della sua famiglia. 
Ma quando un male terribile, che mangia giorno dopo giorno tutti i ricordi di Michele, che cambia la sua personalità, che lo rende scontroso e insofferente, fa la sua comparsa, a Rebecca non rimane altra scelta che lasciare Stoccolma e la sua vita lì e correre a Pontenero, il suo paesino di origine, per vivere al meglio possibile i giorni con ciò che resta del padre che ha sempre venerato.

La mia storia ha come protagonisti la morte, una gran dose di segreti vecchi e terribili, e il dolore che è stato riportato alla luce dopo tanti anni.

Fin troppo presto infatti, Michele muore. E con lui muore il fragile equilibrio che teneva assieme il resto della famiglia, facendo emergere rancori e cose mai dette. L’unico modo che Rebecca utilizza per evadere è il sesso fine a se stesso: quello con gli sconosciuti, che dura il tempo di staccare il cervello per pochi minuti senza scomodare i sentimenti. Ma, una sera, le carte vengono rimescolate: dopo un bidone ricevuto da un ragazzo su Tinder, Rebecca si imbatte in Augusto, un ragazzo undici anni più giovane di lei che conserva ancora la purezza e il disincanto che lei ha perduto da anni.

“Lo sai che mi sembra di volare quando siamo insieme?” Porta le nostre mani alla bocca e bacia il dorso della mia ad occhi chiusi, con passione disperata. “Lo sai che sei una droga per me?” Augusto mi guarda a lungo. Il suo sguardo si sposta dai miei occhi alle labbra, dai capelli alle mani. È come se volesse imprimere ogni mio dettaglio nella mente. Per me è come ritornare a sentirmi donna, dopo mesi passati a raccogliere briciole da uomini conosciuti grazie ad un algoritmo. Augusto è calore dopo il freddo. È pane dopo il digiuno. È cuore dopo la morte.

Al suo presente, fatto di dolore, scontri con i familiari e pace nelle braccia di Augusto, si accompagnano i fantasmi, inaspettati, che Michele ha lasciato dietro di sé. Una scia di rivelazioni sulla sua vita e su quella di suo padre prima di lui di cui Rebecca era completamente all’oscuro. Da questo punto in avanti, alla storia della protagonista si aggiunge quella che suo padre e il resto della sua famiglia le hanno taciuto per anni, oltre ad un passato risalente a più di 70 anni prima, costellato di segreti, intrighi, paure e rimorsi, e che affonda le radici in una delle pagine più tragiche del nostro paese: il fascismo.
Una storia nella storia, che a sua volta affonda le radici nella Storia d’Italia, i cui protagonisti sono irrintracciabili, morti o molto vecchi. Ma suo padre aveva previsto molte cose, la maggior parte delle quali si rivelerà corretta. E anche se non è facile superare anni e anni di scontri e rancori, la necessità di portare alla luce il mistero che si cela dietro il passato di Valentino Russo, suo nonno, rappresenterà il filo grazie al quale sarà possibile unire vite che prima si rifiutavano, portandole a crescere e maturare insieme.



Tra presente e passato, tra una generazione e l’altra, Alessia Esse dà vita ad un romanzo monumentale, che si dipana negli anni senza mai perdere il fulcro centrale attorno al quale ruotano le scelte e gli sbagli dei suoi personaggi: l’amore e il coraggio che da esso deriva; il coraggio di amare e sfidare tutto e tutti pur di rimanere fedele a questo amore, ma anche il coraggio di amare qualcuno amando già qualcun altro, accettando la sofferenza che ne deriva.

Che cos’è l’amore, se non il sentimento che sconfigge ogni paura?

Leggete questo libro, e non perché sarà in grado di rivelarvi la formula della felicità. Esso è piuttosto la dimostrazione di come la felicità non sia un punto d’arrivo fisso ed immutabile, ma un percorso che si snoda in modi e tempi diversi, costellato da attimi della cui autenticità potremo godere appieno solo nella consapevolezza di essere noi i responsabili delle scelte che, anche egoisticamente, ci condurranno ad essi.

A SPASSO CON...
Rebecca per le vie di Pontenero



Pontenero è una cittadina fittizia in provincia di Salerno, già ambientazione del precedente romanzo dell’autrice, Come l’ultimo rigore. In "E così, forse, sarai felice" fa da sfondo alle vicende del presente e del passato che hanno segnato la storia della famiglia Russo. 



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