Review Party: La libertà ha i tuoi occhi - Ronald H. Balson

Cari lettori oggi ho il piacere di parlarvi di un libro che ho molto apprezzato, "La libertà ha i tuoi occhi" di Ronald H. Balson pubblicato da Garzanti Libri ieri 19 settembre.

Titolo: La libertà ha i tuoi occhi
Titolo originale: Karolina's Twins
Autore: Ronald H. Balson
Genere: Narrativa
Editore: Garzanti
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TRAMA

Polonia, 1943. Il treno corre veloce senza fermarsi. A bordo, la giovane Lena e l'amica Karolina sentono solo il rumore delle rotaie che rompe il silenzio assoluto degli altri passeggeri. Dentro di loro, sanno che là dove sono dirette non c'è via di scampo. Auschwitz è la notte della guerra. Una lunga notte che non lascia intravedere neanche una flebile luce. Ma forse un timido bagliore di speranza c'è. Ed è di salvare le gemelle di Karolina che, su quello stesso treno, si tengono strette a loro piene di paura. Si tratta di una scelta impossibile per una madre, ma è l'unico modo di eludere un destino ingiusto: abbandonare le bambine. Anche se questo significa non rivederle mai più. Da allora sono passati anni, eppure Lena, ormai ottantottenne, non ha mai dimenticato l'istante che ha cambiato tutto. Ha provato a rifarsi una vita, a lasciarsi alle spalle il passato. Senza riuscirci. E adesso sente che è arrivato il momento di rintracciare le gemelle. Di dimostrare a Karolina che il suo sacrificio non è stato vano. Così, si affida all'investigatore Liam Taggart e all'avvocato Catherine Lockart, gli unici disposti a darle una mano, a patto che lei racconti loro tutta la storia. Benché sia convinta di fare la cosa giusta, Lena non riesce a essere sincera con chi potrebbe esaudire il suo desiderio più grande. Perché il suo cuore nasconde un segreto che non ha mai osato confessare e che ora tocca proprio a Liam e Catherine portare alla luce: è il solo modo che hanno per offrire a Lena l'aiuto che cerca.


RECENSIONE

Le storie ispirate all'Olocausto, come del resto tutti i libri in cui viene affrontato questo argomento e il relativo contesto storico di riferimento, mi hanno sempre affascinato e quando si presenta l'occasione di leggerne uno non me la lascio sfuggire.
Negli ultimi tempi, ho letto alcuni romanzi di questo genere con storie più o meno verosimili ma devo ammettere che quest'ultima lettura mi ha davvero emozionata per l'accuratezza con cui è stata scritta e per la minuziosità dei particolari che ho riscontrato nella storia narrata. Vi anticipo che questo non è un libro da leggere a cuor leggero, vi troverete davanti una storia bellissima e drammatica che sarà in grado di straziarvi il cuore soprattutto perché dobbiamo tenere ben presente nella mente che tutti i soprusi, le angherie e le terribili ingiustizie narrate in questo come in altri libri, sono realmente accadute e milioni di persone innocenti hanno subito, sulla loro pelle, l'orrore della guerra e le sue indicibili conseguenze. Noi uomini di oggi riusciamo a malapena ad immaginarli leggendoli romanzati nei libri di storia, tutto ci sembra quasi irreale.

"Il  colonnello rientrò  nello  studio  mentre  stavo  leggendo  i  rapporti.  Lo guardai, afferrai i fogli e glieli agitai in faccia.  
«“Lei è a conoscenza di questo? Di cosa state facendo voi mostri tedeschi?” 
 «Lui mi afferrò per le spalle. “Shh! Non dire una parola.  Tu non hai visto niente. Hai capito? Questo rapporto deve arrivare a Londra. Se trapelasse qualche notizia, se la Gestapo subodorasse qualcosa, ci troverebbero. Smantellerebbero la rete. E non pensare neanche per un minuto che non ci troverebbero. Sono l’unità investigativa più esperta al mondo."

La storia di Lena scorre davanti ai nostri occhi con chiarezza, più volte ho sentito i brividi sulla pelle sconvolta dallo sconcertante racconto delle numerose difficoltà che ha dovuto affrontare per riuscire a sopravvivere a dispetto degli eventi. Lena ha sfiorato più volte la morte ma, grazie alla sua immensa voglia di vivere, è riuscita a farcela.

Alcune scene sono davvero strazianti, tanto da aver avuto non poca difficoltà nel proseguire; ammetto che in certe situazioni ho dovuto interrompere la lettura per poter metabolizzare le mie sensazioni e riuscire ad andare avanti, alcune scene sono talmente vivide e trasudano così tante emozioni contrastanti da sentirsi quasi catapultati dentro il libro e vivere insieme ai personaggi le loro tragedie personali.

Non ho più provato un tale coinvolgimento emotivo dai tempi de Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons, e questo è uno dei motivi per cui ho ampiamente apprezzato questo libro.

"Ero disorientata. “Voglio essere mandata a Gross-Rosen.  Può organizzare il trasferimento?”  «Lui scosse la testa. “Meglio che tu non ci vada, è un campo di concentramento. Le condizioni sono terribili.”  «“Sono terribili anche a Chrzanów.” «“A Gross-Rosen sono molto peggio. Adesso torna a casa, piccola vagabonda. Rimani a Chrzanów finché puoi. Sopravvivenza. L’unica cosa importante è sopravvivere."

Lena Scheinman Woodward, un'anziana signora di 89 anni sopravvissuta all'Olocausto, contatta l'investigatore privato Liam Taggart e l'avvocato Catherine Lockhart, sua moglie, per affidare loro un importante caso da risolvere...devono aiutarla ad adempiere alla promessa fatta settant'anni prima alla sua migliore amica Karolina, di tornare in Polonia e di riuscire a ritrovare le sue due figlie gemelle nate proprio in quegli anni di guerra e di cui hanno perso le tracce. Fin da subito appare evidente a Liam e Catherine la difficoltà che comporta la ricerca di queste gemelle di cui si sa poco o nulla soprattutto perché sono passati ben settant'anni.

Perché Lena ha deciso proprio adesso di cercare le due bambine scomparse? L'anziana donna sembra reticente nel rivelare troppi particolari conferendo alla vicenda un'aura di mistero...cosa nasconde Lena del suo passato?

Nonostante i dubbi Catherine e Liam decidono di aiutare Lena in questa ricerca, ma ben presto si scontrano con le ire di Arthur, il figlio di Lena che arriva al punto di citare in causa la madre ritenendola incapace di intendere e volere a causa della sua ossessione di ritrovare le due gemelle che, a suo dire, sono solo frutto dell'immaginazione dell'anziana donna; Arthur è disposto a tutto pur di bloccare le ricerche e impedire che Lena sperperi l'eredità di famiglia. Nel frattempo Lena racconta a Catherine la sua storia, così veniamo a conoscenza della sua vita prima, durante e dopo il nazismo, ci parla della sua infanzia felice a Chrzanów in Polonia con i genitori e l'amato fratello minore terminata bruscamente con l'inizio dell'occupazione nazista che in breve tempo cambia le loro vite per sempre.



“La guerra rende audaci gli uomini forti, ma rende disperati quelli deboli. La fame, le privazioni e la paura si combinano facilmente per compromettere il senso dell’onore di una persona debole. I nazisti sono bravissimi a fiutare queste anime vulnerabili e ad approfittarsi della loro debolezza. Mi dispiace doverti dire che una di queste persone, appartenente alla nostra cerchia ristretta, ha tradito tuo padre e lo ha consegnato ai nazisti. È per questo che sono venuti a casa vostra."

Arrivano le prime deportazioni degli ebrei che strappati dalle loro case e dalla loro quotidianità vengono trasferiti nei campi di lavoro forzato e nei ghetti ed è proprio qui che Lena ritrova la sua amica Karolina dopo averla persa di vista e, insieme, sono costrette dai nazisti a cucire le uniformi tedesche, l'unico modo per evitare la deportazione. Alla chiusura della fabbrica vengono mandate nei campi di Gross-Rosen e da lì ad Auschwitz il passo è breve; in quel luogo di morte Lena si renderà conto della gravità di una guerra della quale molte cose sono state taciute.

Leggere il racconto straziante delle sofferenze di migliaia di persone trattate alla stregua di animali è stato molto difficile, l'obiettivo dei nazisti era quello di sterminare interamente gli ebrei dalla faccia della terra e non hanno esitato a disumanizzarli; gli ebrei vengono privati di ogni più essenziale diritto alla vita, sono ridotti in schiavitù e privati del cibo fino a diventare quasi dei fantasmi.

"Il quantitativo globale di calorie era meno di mille, stabilito con cura dai nazisti per causare malnutrizione e, al-la fine, debilitazione. Si ricordi: Birkenau era stato costruito come campo di sterminio... per uccidere le persone. Le cucine davano da mangiare a più di settantamila persone, ma ci  si  aspettava  che  vivessero  solo  tre  mesi.  In  quel  lasso  di tempo la malnutrizione, la debolezza, l’assideramento, l’ipotermia o qualche altra causa avrebbe posto fine alla tua permanenza a Birkenau per far posto al prossimo occupante."

Lena e Catherine sono entrambe donne molto forti che hanno combattuto battaglie differenti. Lena racchiude in sé una grande dignità che scaturisce con evidenza dal suo portamento fiero e distinto, è una donna di classe che sprigiona un'aura di coraggio ed è questo che attira Catherine e la convince ad aiutarla nella sua ricerca. È disposta a mettere a rischio il suo stesso lavoro, rifiutandosi di violare il segreto professionale che la lega a Lena quando viene chiamata in causa dal figlio della donna. Liam Taggart invece è un eccellente investigatore con un ottimo fiuto e il suo contributo si rivela indispensabile per aiutare Lena.

Ronald Balson ha creato una trama bella e triste, ci ha  regalato una storia che ci parla di sofferenza e sacrifici ma anche d'amore, di affetti e speranza perché nonostante il nazismo abbia provato in ogni modo a sopprimere il popolo ebreo non è mai riuscito a spegnere la loro essenza che ha continuato ad ardere intatta.

A SPASSO CON... 
Lena, Catherine e Liam


per Chrzanów in Polonia visitando i luoghi dell’occupazione nazista.


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