Recensione: I Grandi Classici riveduti e scorretti - Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli

Presentato dai creatori della pagina Facebook Se i social network fossero sempre esistiti, I Grandi Classici riveduti e scorretti è un libro che parla di libri, e precisamente dei grandi classici della letteratura.
Come? Beh, in una chiave molto particolare...

Titolo: I Grandi Classici riveduti e scorretti 
Autore: Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli
Genere: Umorismo
Editore: Longanesi
Link d'acquisto: In fondo alla pagina

TRAMA

"Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere" (Mark Twain). Se Mark ha ragione, il problema è risolto! Questo libro sarà il vostro Virgilio lungo i tornanti di un viaggio tutt'altro che infernale in compagnia dei personaggi e delle storie più belle della letteratura di tutti i tempi. E scommettiamo che, finito di leggerlo, vorreste che Dante, Pirandello, Orwell e soci fossero i vostri migliori amici e poterli chiamare ogni volta che vi gira, come dice il buon vecchio Holden.

RECENSIONE

In ogni caso possiamo solo immaginare le imprecazioni che tirerebbe Orwell se sapesse che la sua opera ha ispirato il reality show che più di ogni altro ha dimostrato la discendenza dell’uomo dalla scimmia.

Non è un caso che io abbia scelto di iniziare la recensione proprio con un estratto del primo grande classico che gli autori hanno “riveduto”, ossia 1984 di George Orwell.
Uno dei miei libri preferiti di sempre e pertanto uno di cui ho letto la rivisitazione con molto interesse. Chi lo conosce, già dalle poche righe citate può comprendere benissimo il tenore di questo piccolo gioiello edito da Longanesi: Francesco e Alessandro, ironicamente, causticamente e a volte maliziosamente hanno analizzato romanzi del calibro di Uno, nessuno e centomila, Il buio oltre la siepe, I Malavoglia, Cime Tempestose, l’Iliade. E, badate bene: non si tratta di mere parodie o di riflessioni concepite per far ridere mettendo in ridicolo i classici più belli di sempre. È evidente come i due ragazzi li conoscano bene, al punto tale da saperli in qualche modo riscrivere, sintetizzare e “rivedere”.
I pochi che ho appena citato non sono che alcuni dei classici contenuti nel libro: in totale, parliamo di 50 capolavori su carta, dislocati in epoche diverse e in parti del mondo differenti.


Ogni racconto comincia con una breve introduzione, quasi una sorta di abstract che ci fa capire cosa aspettarci dall’analisi del romanzo che stiamo per iniziare.
E così, ad esempio, Il barone rampante di Italo Calvino è un “giovane disadattato in botta ormonale che sbaglia «cespuglio» e si innamora perdutamente di un albero”.

Alla fine di ogni rivisitazione romanzesca, quattro sono gli elementi che rendono ancor più originale l’idea di questi due giovani autori: una colonna sonora, un motto di saggezza popolare, una citazione improbabile e una curiosità.
A proposito di Cent’anni di solitudine, ad esempio, ci dicono la seguente curiosità: “Gabriel García Márquez ha dichiarato di aver fumato sei pacchetti di sigarette al giorno per diciotto mesi durante la stesura di Cent’anni di solitudine. Secondo noi non ha fumato solo sigarette”.
Il motto di saggezza popolare ne Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi è “Cresci figli, cresci porci”, con un chiaro riferimento alle scorribande e alla disobbedienza del burattino più famoso di tutti i tempi.
La colonna sonora perfetta per Dante, nel suo cammino attraverso i gironi infernali della prima cantica de La Divina Commedia, diventa Destinazione Paradiso di Gianluca Grignani, alludendo chiaramente alla meta finale del suo viaggio.
La citazione improbabile alla fine della rivisitazione di Harry Potter e la pietra filosofale di JK Rowling viene invece affidata a Draco Malfoy che, alla cerimonia di assegnazione della Coppa delle Case alla fine dell’anno scolastico a Hogwarts, grida a Silente «Arbitro cornuto!», con un esplicito riferimento alla rimonta di Grifondoro dovuta esclusivamente ai punti assegnati dal preside a Harry, Ron, Hermione e Neville per le prove affrontate nella ricerca della famosa pietra di Nicolas Flamel.

Come se tutto ciò non bastasse, a rendere ancora più ironico e godibile il tutto intervengono le illustrazioni di Stefano Bucci, che a ogni classico allega un disegno rappresentante un crossover tra la letteratura e i classici del cinema. Per cui, ad esempio, Jane Eyre di Charlotte Brontë incontra La bella e la Bestia, Piccole donne di Louisa May Alcott incontra Sex and the city e Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen incontra Se scappi, ti sposo.

Gli ingredienti per un libro da avere assolutamente in libreria ci sono tutti: conoscenza dei classici, scrittura fluida e scorrevole, ironia e un bel po’ di riferimenti alla nostra attualità.
Perché, diciamocelo: i creatori di una pagina Facebook intitolata Se i social network fossero sempre esistiti non potevano non far riferimento alle app che hanno invaso la nostra vita (e dal 2014 quella dei protagonisti dei classici). Lo sa bene Andrea Sperelli, il protagonista del romanzo più famoso di Gabriele D’Annunzio, che trascorre la sua vita tra alcol, feste e un uso spropositato di Tinder.

Non ho alcun dubbio null’affermare che, a differenza della citazione di Mark Twain a inizio trama, I Grandi Classici riveduti e scorretti faccia proprio venir voglia di andarlo a ripescare qualche classico!


A SPASSO CON...
Harry, Hermione e Ron
sull’espresso per Hogwarts.

Stavolta avevo davvero l’imbarazzo della scelta fra i luoghi in cui potervi portare. Ho scelto il mio cuore, e quindi tutti in fila davanti al Binario 9 e ¾!



#prodottofornitoda Longanesi

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