Review Party: Sorelle Brontë

I capolavori delle impareggiabili penne sororali

Titolo: Sorelle Brontë
Autore: Frances Hardinge
Editore: Mondadori
Genere: I Classici
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TRAMA

Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, fino ai meno noti L'angelo della tempesta, La Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Bronte ci hanno lasciato romanzi immortali , capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese d'erica, roccia e foschia. Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.


RECENSIONE
Tutto muta – notte, giorno, nubi, sole, estate, inverno, fiori sbocciano e avvizziscono anni ed epoche svaniscono. Batte il cuore a una trepida magia, poco dopo sobbalza in agonia; dove brillava un tenero sorriso, lacrime amare solcheranno il viso. È questa l’aspra legge di natura: nessuno può sfuggire alla sventura; distilla il dolce, e poi cupi pensieri. Siamo liberi tutti – e prigionieri.
Se ci pensate un attimo su, queste parole racchiudono l’essenza di Jane Eyre, celeberrimo romanzo di Charlotte Brontë. Chi non conosce la storia dell’istitutrice più famosa al mondo? Direi poche persone ormai, perchè Jane Eyre non è solo un best seller, un libro eterno che affronta tematiche senza tempo – bullismo, insicurezza e bruttezza femminile, gelosia, vero amore, indipendenza e anticonformismo  della donna – ma è anche un manoscritto che ha ispirato a sua volta altri romanzi tra cui “Il gioco dell’angelo” di Carl Ruiz Zafon o “La Tredicesima storia” di Diane Setterfield, ma anche la serie giapponese Papà Gambalunga e il libro barra film Le regole della casa del sidro, e molteplici serie tv, di cui abbiamo esempio anche nella fiction italiana.

Se vogliamo, nel campo della letteratura sentimentale, a Jane Austen si uniscono le sorelle Brontë, nella fattispecie in cui costituiscono l’emblema del genere del romanzo femminile. Genere che ci ha fornito esempi di donne forti, volubili, determinate, indipendenti, insomma un pout porri di girl power sempre pronte però a rischiare per amore il tutto per tutto come l’instancabile Didone per il suo Enea.

Jane Eyre rappresenta quella fetta di universo femminile che, nonostante le molteplici sventure, ce l’ha fatta a ricavare il suo personale angolo di felicità, realizzandosi professionalmente e sentimentalmente. E’ colei che è riuscita, malgrado venisse bullizata dai suoi cugini e denigrata dalla zia, a costruirsi una personalità composta, determinata e scolasticamente valida, al punto di diventare istitutrice in una delle famiglie più facoltose ed in vista della campagna inglese bene. Jane è quel tipo di donna che, nonostante le sue proverbiali fattezze non canoniche – per non dire la sua nota bruttezza – è riuscita a splendere grazie alla sua meravigliosa bellezza interiore, riportando l’amore in una residenza spettrale e nel cuore di un uomo all’apparenza freddo e burbero. Jane è fondamentale come l’acqua per le piante, senza lei tutto inaridisce e si spegne.

Charlotte Brontë ci ha voluto dire che una donna può tutto con le sole sue forze, con la sua intelligenza e lungimiranza, con la gentilezza e con tutto l’amore che può, riuscendo a contemperare forza lavoro e famiglia, realizzazione personale e sentimenti.

Perchè leggerlo? Perchè al di là di una terminologia a volte desueta, di un’ambientazione ormai lontana dalla nostra epoca, resta un libro moderno che mescola alla storia d’amore un pizzico di mistero e riflessioni acute che lo rendono immortale.

L’edizione di Oscar Vault, rende omaggio alle sorelle Brontë con una rilegatura unica, facendoci dono anche di fonti e testimonianze antiche, di alcune poesie, della premessa di Virginia Wolf e di un excursus storico sulla famiglia Brontë.



A SPASSO CON...
Jane Eyre

con Mr. Rochester per i campi della Tenuta di Thornfield Hall.


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