Blog Tour: Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes - Otto Penzler

I racconti su Sherlock non finiscono mai. Evidentemente l'investigatore di 221b Bakery Street aveva ancora molto da dire. 

Titolo: Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes
Titolo originale: The Big Book of Sherlock Holmes Stories
Autore: Otto Penzler
Editore: Mondadori
Genere: Giallo, Racconti
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TRAMA

Il più grande investigatore di tutti i tempi vide la luce dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle nel 1887 ed è stato protagonista di quattro romanzi e oltre 50 racconti, che non sono bastati a narrarne tutte le vicende. Quella lacuna viene colmata da altri scrittori tutti di grande calibro che si sono cimentati con il personaggio da cui è nata la letteratura poliziesca. Da Neil Gaiman a Stephen King, passando per Anne Perry, Antony Burgess e molti altri, sono in tanti ad aver voluto regalare nuove vite all'investigatore di Baker Street. I loro racconti sono riuniti in questo imperdibile volume.


ITAPPA - UN TE' CON SHARLOCK

Chiacchierata immaginaria fra il principe delle indagini investigative e una giornalista dell'epoca, che racconta dell'avvenimento in prima persona. Scopo della tappa e far conoscere il personaggio di Sherlock Holmes, il suo lavoro e scoprire magari qualche segreto sul suo conto. 

"Sono qui seduta in un sala da tè, una delle più eleganti di Londra, ad aspettare che Sherlock Holmes entri da quella porta e si segga a chiacchierare amabilmente con me, di fronte ad una bella tazza del liquido che tanto piace agli inglesi, e che è irrinunciabile ad una certa ora. Sono le cinque del pomeriggio in punto e il signor Holmes compare, col suo immancabile mantello sulle spalle e il deerstalker in testa, che toglie non appena si siede di fronte a me con un gesto galante ed ossequioso, come solo un vero gentlemen sa fare, e mi saluta con un baciamano gentile. 

Dopo i primi secondi in cui resto imbambolata - ho penato molto per arrivare fin qui, la mia famiglia mi ha sempre visto come ritrosa consorte di un lord - entro subito nel vivo del discorso, ma Sherlock mi ferma dicendo che normalmente è lui che fa le domande, quindi ha prima bisogno di una tazza di tè bollente. Percepisco della malcelata ironia, da parte sua, e in mente mi dico e tè sia. Dopo averlo gustato entrambi in silenzio, aspetto un suo cenno che non arriva, così parto con le domande.

Senta sig. Holmes, il mio giornale non mi paga per farla restare in silenzio, ma per interagire con lei, e visto che ha scaldato abbastanza la voce con quel tè caldo, è ora di parlare, che poi è il vero motivo per cui siamo qui, le pare?
Certo signorina Jones, lei ha chiaramente studiato ad Oxford, e quella sfrontatezza e sicurezza l'ha ereditata da suo padre, banchiere della Capital and Countis Bank, mentre l'eleganza, lo stile, e quello sguardo truce ma dolce da sua madre, lady Van Lieven.  E poi ha le punte delle dita tinte di giallo. Cosa stava dipingendo signorina Jones?

Elementare Signor Holmes, che lei si sia informato sul mio conto prima di venire oggi qui. Sappiamo bene entrambi del suo fiuto eccezionale in fatto di indagini, non così grandioso però da sapere cosa sto ritraendo. 
La Casa nel Sussex, dove trascorreva le vacanze estive, la residenza dei suoi nonni materni.

Sig. Holmes o lei è un vegente o mi...
Si l'ho seguita fino a casa e l'ho spiata, lo ammetto, volevo essere certo della sua identità. 

Senta, lei non rilascia mai interviste sulla sua vita privata né sullo svolgimento delle sue indagini ancora in corso, mi dica allora perchè 2221b Bakery Street e perchè Watson coinquilino?
Senta se sta cercando di insinuare, le fugo ogni dubbio: Watson è il mio coinquilino, punto. Lui aveva bisogno di un posto in cui vivere e io di dividere il costo dell'affitto. 

Perché lo coinvolge spesso nelle indagini se lo ritiene lento di comprendonio?
Perché le sue competenze mediche mi tornano spesso molto utili per la risoluzione dei casi, elementare signorina Jones!

Assodato che a lei e al dottor Watson piacciono le donne perché non vi impegnate seriamente con una di loro?
Parlo per me: il campo dell'investigazione è, o dovrebbe essere, una scienza esatta e quindi viene trattata in maniera fredda e distaccata. Le donne non sono scientificamente controllabili, quindi non si possono trattare con distacco, questo complica di molto le cose. Ed io non ho tempo per questo, ma ho un gran rispetto per loro, per i loro sogni e desideri di emancipazione. 

Senta cosa non bisogna trascurare in un indagine? 
Nessun dettaglio, specialmente le soluzioni semplici. Nulla è insignificante per una mente superiore. 

Come arriva alla risoluzione del caso?
E' semplice: eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità.

Lei ha surclassato Scotland Yard, lo sa questo?
Nulla è più innaturale dell'ovvio, signorina!

Noto con piacere che la modestia non è una dote che le appartiene. 
Non sono fra coloro che considerano la modestia una virtù. Per un uomo dotato di logica, tutte le cose andrebbero viste esattamente come sono, e sottovalutare se stessi significa allontanarsi dalla verità almeno quanto sopravvalutare le proprie doti.

Vorrei farle un'ultima domanda, signor Holmes...
Aveva detto dieci domande, ed io non faccio mai eccezioni. Un'eccezione contraddice la regola.
Arrivederci, signorina Jones. ( e mi saluta nuovamente con un baciamano)

Se ne va così, così com'è venuto, lasciandomi in testa un frullatore di domande. 




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2 commenti

  1. Molto simpatico come hai deciso di strutturare questo post. Complimenti!
    Questo libro è molto interessante. Ho iniziato a leggere il racconto scritto da Stephen King^^
    Buone letture!

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    1. grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto. E' stato difficile ma sono riuscita nell'intento.

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