Recensione Serie Tv: L'Alienista - Caleb Carr

Titolo: L'Alienista
Titolo originale: The Alienist
Autore: Caleb Carr
Editore: Newton Compton
Genere: Narrativa
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“Nel diciannovesimo secolo si pensava che le persone affette da malattie mentali fossero alienate dalla loro vera natura. Gli esperti che le studiavano erano pertanto noti come alienisti.”

Con questa frase, prettamente tecnica, si apre ognuna delle 10 puntate di questa  serie tv originale di Netflix, serie tratta dal romanzo omonimo dello statunitense Caleb Carr  edito in Italia da Newton Compton Editori.
La trama è all’apparenza piuttosto semplice: omicidi seriali-indagini-scoperta dell’assassino.
Detta così è riduttiva la cosa e quindi entriamo più nel dettaglio:
Alla fine del 1800 una serie di omicidi sconvolge la città di New York, siamo infatti nel 1896, questi omicidi riguardano ragazzini che, per poter trovare di che vivere, si prostituiscono vestendosi da ragazze; e se da un lato la polizia ufficiale della città, corrotta e priva di pietà e scrupoli, vuol mettere a tacere in fretta la faccenda in modo da non aver problemi con questi “invertiti”, con le loro famiglie perlopiù di immigrati, ma soprattutto con i gestori dei locali dove i ragazzi svolgono il “ mestiere” perchè parecchi proventi delle serate vanno a finire proprio nelle tasche di certi poliziotti corrotti; dall’altro un dottore di origini tedesche Laszlo Kreizler vuol provare, a volte anche in maniera ossessiva, di essere un buon alienista e cercare di capire quali sono e da che tipo di passato provengono gli  impulsi che agiscono nella testa di questo assassino per farlo agire così brutalmente solo su questo genere di vittime.
Kreizler cerca di coinvolgere nelle sue idee  il giornalista e ritrattista John Moore e chiede l’aiuto determinante all’amico di vecchia data Theodore Roosevelt, commissario neo eletto della polizia Newyorkese. Costui, seppur all’inizio restio, decide di dare ai due l’appoggio esterno necessario per questa indagine “privata” e aggiunge anche due suoi poliziotti fidati, grandi esperti nel campo della polizia scientifica: i fratelli ebrei Marcus e Lucius Isaacson.
A questo gruppo, già ben nutrito, si unirà quasi da subito la segretaria personale di Roosevelt, Miss Sara Howard una ragazza piena di iniziativa, meticolosa, molto capace, una discreta detective insomma, in un mondo dove ancora questi ruoli erano ad esclusività del maschio una donna detective senza dubbio fa scalpore.
Da qui in avanti prenderanno il via le indagini “segrete”, in modo parallelo con quelle fasulle e di convenienza della polizia, Roosevelt si fida infatti (e fa bene!) più del suo gruppo “privato” che della marmaglia ufficiale che deve gestire al commissariato.
Malgrado l’atmosfera cupa, i numerosi intoppi e frenate brusche di varia natura si arriverà comunque alla risoluzione dell’ indagine.
Spetta poi ai telespettatori decidere se godersi o meno questa serie in costume. Davvero ben fatta, ottime le ricostruzioni di una New York che si affaccia in maniera prepotente sul ventesimo secolo.
Gli attori sono ben calati nella parte, buona prova di recitazione per alcuni meno per altri, diciamo anzi che un’empatia totale non c’è, o almeno per me, con nessun personaggio.
Fra i migliori senza dubbio Luke Evans nei panni di John Moore, l’ex bambina prodigio dei primi anni 2000 Dakota Fanning in quelli della competente Sara Howard e  David Wilmot nel ruolo del cattivo capitano di polizia Connor corrotto fino al midollo.
Senza infamia e senza lode tutti gli altri compreso Daniel Bruhl nel ruolo principale dell’alienista Laszlo Kreizler.


Prima di vedere questa serie ho letto il libro di Carr speranzoso, come sempre, che ogni serie tratta da libri o fumetti si avvicini più o meno in modo sufficientemente apprezzabile all’idea dell’autore, stavolta diciamo che siamo vicini al pareggio:
nel libro molte sono le differenze: molto più tecnico e dettagliato riguardo alle indagini del gruppo, ti affascina seguire il districarsi degli ingranaggi nella mente del dottor Kreizler o dei vari membri del gruppo nello scoprire i vari delitti e la ricerca continua del killer seriale, una parte fra tutte, quella dove viene introdotta la neonata dattiloscopia, per intenderci lo studio delle impronte digitali, ancora in la da venire usata in maniera ufficiale ma spiegata in maniera deliziosa.
Molti i personaggi stravolti nel passaggio fra il libro e la serie due su tutti, il dottor Kreizler e Theodore Roosevelt.
Nel libro non si fa mai menzione del problema ad un braccio del dottore, cosa che invece nella serie sarà legata al personaggio in modo da confondere lo spettatore.
Theodore Roosevelt, futuro presidente degli Stati Uniti, era si commissario di polizia a New York ed è senza dubbio una persona aperta e determinante nel formare in sordina il pool investigativo ma sul romanzo a differenza della serie, appare in molte meno occasioni.
In conclusione perché pareggio:
sono entrambi prodotti validi, ma anche nel thriller di Carr manca un qualcosa come nella serie Netflix, manca quel pathos con i personaggi non c’è quel coinvolgimento pieno che ti fa sembrare una storia normale quasi speciale.
Ovviamente spero che non si faccia una seconda stagione, perché non avrebbe davvero senso.
Questo è un mio modestissimo parere e chi avrà modo di leggere il libro o vedere la serie potrà poi valutare.

“Egli era frutto di questa società, era la sua coscienza sporca, il fantasma vivente di tutti i crimini occulti che ogni giorno commettiamo per vivere insieme agli altri. Aveva bisogno della società, aveva bisogno di mostrare a tutti cosa la società gli aveva fatto.”


A SPASSO CON...
KREIZLER E IL SUO GRUPPO DELMONICO’S RESTAURANT


Il famoso ristorante DELMONICO, in voga ancora oggi a New York nato verso la metà del 1800 da un’idea di immigrati europei, un luogo dove la cucina di alta qualità frutto di anni di lavoro e sacrificio la fa da padrone è il luogo dove il pool investigativo, nel romanzo, va più e più volte per rifocillarsi con dell’ottimo cibo e rilassare la mente dalle continue elucubrazioni.
In un futuro viaggio nella grande mela una tappa che non deve assolutamente mancare.





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