Review Party: Una cenerentola a Manhattan - Felicia Kingsley

Torna in libreria l'autrice bestseller di "Matrimonio di convenienza", Felicia Kingsley. "Una cenerentola a Manhattan" è un chiaro omaggio alla Cenerentola di Perrault, una rivisitazione moderna della fiaba ma più fresca e spumeggiante, come le bollicine di un prosecco appena uscito dal frigo. 

Titolo: Una cenerentola a Manhattan
Autore: Felicia Kingsley 
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Link d'acquisto: in fondo alla pagina

TRAMA

“Un paio di scarpe possono cambiarti la vita” è una frase che non ha mai convinto Riley, e i colpi di fulmine per lei sono sempre stati e rimangono un fenomeno atmosferico. Orfana da quando aveva dieci anni, a ventisette ha tutt’altro a cui pensare: una matrigna succhia-soldi che le inventa tutte per ostacolarla; due sorellastre aspiranti web star, sempre impegnate a tiranneggiarla; tre lavori che deve fare per riuscire a vivere nella Grande Mela; e, per non farsi mancare nulla, il romanzo a cui sta lavorando da due anni e che sogna di poter pubblicare. Ma a New York le occasioni sono dietro l’angolo e un galà in maschera a Central Park potrebbe rappresentare il trampolino perfetto per realizzare il suo sogno. Quello che Riley non ha considerato è che a una festa del genere si possono fare anche incontri inaspettati… E proprio per colpa di uno speciale paio di scarpe si ritrova, proprio lei, da un giorno all’altro, a diventare la protagonista della favola più romantica di sempre nella città dove tutto può succedere.



RECENSIONE

"...Tanto tempo fa in un Paese lontano lontano...
No, questa è un'altra volta, è un'altra storia. 
Non è stata tanto tempo fa, e la città era New York. "

Felicia Kingsley ha chiaramente omaggiato la fiaba che noi tutti conosciamo, ma se vi aspettate di trovare, fra le pagine del suo nuovo romanzo, una pedissequa rivisitazione della Cenerentola di Perrault, vi sbagliate di grosso. La Cinderella della Kingsley è una favola moderna di tutt'altro spirito: irriverente, ironica, talvolta sfacciata e sotto certi aspetti rivoluzionaria.

Riley Moore, in veste di Cenerentola, ha ereditato tutto il corredo di battesimo: la matrigna Mathilda, le sorellastre Annie e Jenny, i topini - suoi ex vicini di casa - Deva e Karl, la fata turchina Romeo, il principe azzurro Jesse Crawford, le sue scarpette per il ballo. Ma vive nel XXI secolo, a New York, e scrive per una rivista femminile: poteva mica restare immune ai dettami lanciati da "Pretty Woman", "Sex and the City", "The Devil wears Prada"? Riley è la perfetta commistione della fierezza di Vivian Ward, della determinazione di Carrie Bradshaw, della combattività di Andy Sachs. Dimenticatevi dunque la sventurata ragazza chiusa in casa a cucinare, rammendare, lavare e stirare. La Cinderella di Manhattan si guadagna la pagnotta facendo tre lavori curiosi oltre a collaborare al giornale, la cui direttrice-barra-schiavista non è nientepopodimeno che Mathilda, quell'arpia della sua matrigna. E' una donna figlia dei suoi tempi: multitasking, disinibita, realista fino al disincanto. 



Scordatevi pure di quel "babbalucco" che gira in calzamaglia per il suo regno con una scarpa in mano alla ricerca della donna perfetta da condurre all'altare. Il principe in questo caso è un pirata, uno sciupa femmine che corre in moto ed è alla guida di una rivista che non ha filtri di nessun genere, alle volte anche politicamente scorretta. Di azzurro ha giusto qualche t-shirt nell'armadio, e possiede una personalità così spiccata e carismatica da sembrare un gigantesco arcobaleno. E' spavaldo, senza scrupoli, vergogna o pudore alcuno; è magnetico, spiritoso, galante, intelligente, bello come una divinità greca, ma anche premuroso, dolce e sensibile. E sexy, sexy da fare schifo. Insomma, il tipo di persona che sa sempre dire o fare la cosa giusta. E' molto più di un principe azzurro, è un re dell'Olimpo!

"Stasera non farò il bravo come ieri!", la avvertì. 
"E' una minaccia?"
"E' una promessa." 

Felicia Kingsley ci mostra Riley e Jesse sfruttando al massimo la veracità e l'ironia dei loro dialoghi, punto di forza di questo romanzo, secondo me. Non ha davvero avuto bisogno di esplicitare i loro sentimenti attraverso la parte più prettamente narrativa, ma le è bastato semplicemente comporre la sinfonia dei loro discorsi e la melodia delle loro azioni. E il canto sensuale dei loro ansimi, diciamolo!

A fare da supporter alla storia principale le vicende dei personaggi minori - anche loro ben delineati - e una miriade di situazioni, equivoci e colpi di scena ben studiati e architettati in modo realistico che hanno dato spessore e qualità al romanzo.

"Romy!", strillò Annie tendendogli il cellulare, prima di affiancarsi alla sorella. 
"Scattaci una foto."
Lui, trattenendo l'istinto omicida che gli smuoveva l'essere chiamato Romy, scattò e le restituì il telefono, schifato. 
"La posto su Instagram. Che filtro metto? Hefe o Earybird?"
"Lourdes. Io proverei con Lourdes", rispose lui secco, andandosene.

Chi mi conosce sa che non amo gli omaggi e i rifacimenti letterari perché imprigionano la creatività, ma so distinguere l'imitazione dallo spunto. "Una Cenerentola a Manhattan" non è il solito remake da fiaba della buonanotte, ma un'opera prima, un testo corposo e maturo sull'importanza di credere: in sé stessi, negli altri, ai propri sogni.

A SPASSO CON...
Ray


per Sagaponack, la località elitaria degli Hamptons in cui riesce a vivere nella sua "bolla" felice con Jesse





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