Blog Tour: E' ora di riaccendere le stelle - Virginie Grimaldi

IV libro pubblicato della scrittrice francese, autrice di bestsellers, "E' ora di riaccendere le stelle è un romanzo on the road che in modo non convenzionale arriva fino a Capo Nord. 

Titolo: E' ora di riaccendere le stelle
Titolo originale: Il est grand temps de rallumer les étoiles
Autore: Virginie Grimaldi
Genere: Narrativa
Editore: Fabbri editore
Link d'acquisto: Amazon

TRAMA 

Anna, trentasette anni, è sul punto di soccombere sotto il peso del lavoro e dei debiti e osserva la vita scorrerle davanti come se non le appartenesse. Proprio come le sue figlie, che incrocia ogni giorno solo per il tempo di una frettolosa colazione.
Lily, dall'alto dei suoi dodici anni, non nutre grande simpatia per il genere umano: preferisce gli animali, e in particolare il topo che ha adottato e a cui ha messo il nome del padre perché, come ogni ratto che si rispetti, anche lui ha abbandonato la nave.
A diciassette anni Chloé ha già detto addio ai propri sogni, e sa che presto dovrà darsi da fare per aiutare la madre. Ma l'atteggiamento da dura è solo una maschera che si scioglie ogni volta che un ragazzo le dimostra un minimo di tenerezza, fosse anche solo per approfittare di lei.
Il giorno in cui tutto le crolla addosso, Anna si rende conto di essere sul punto di perdere ciò che ha di più caro al mondo e per cui ha sopportato fatiche e frustrazioni: le sue figlie. Superando paure e attacchi di panico, prende quindi una decisione folle e spericolata: carica le ragazze in camper e parte per un viaggio on the road verso Capo Nord. È l'inizio di un'avventura piena di sorprese esilaranti e incontri commoventi, un corpo a corpo che vedrà madre e figlie scontrarsi sul presente e confrontarsi sui segreti del passato, per poi imparare a conoscersi e ad ascoltarsi. Un'esperienza che le cambierà profondamente, lasciandole senza fiato. Proprio come l'aurora boreale.


V TAPPA: L'ON THE ROAD NELLA STORIA DELLA LETTERATURA

"Sì, viaggiare, evitando le buche più dure
senza per questo cadere nelle tue paure gentilmente senza fumo con amore
Dolcemente viaggiare, rallentando per poi accelerare
con un ritmo fluente di vita nel cuore gentilmente senza strappi al motore
E tornare a viaggiare, e di notte con i fari illuminare
chiaramente la strada per saper dove andare

con coraggio gentilmente, gentilmente..."
( Si viaggiare - Lucio Battisti)

Viaggiare piace a tutti. Sarà per l'aria di spensieratezza che infonde il sol pensiero di andare lontano dalla quotidianità che a volte automatizza e a volte opprime, sarà per lo spirito di cambiamento cui inneggia, sarà per scoprire nuove terre, sarà per sfuggire ai problemi, alle paure. Sarà perchè rende il cuore leggero e libero dalle incombenze. Si forse è proprio questo: il vento fra i capelli, i piedi sul cruscotto, gli occhi che brillano di mete mai viste, l'odore della sabbia delle spiagge dorate o del terriccio umido di montagna.

Ed è per tutte queste cose e molto altro che esistono nella letteratura mondiale molti esempi di romanzi on the road. A partire da Goethe e il suo "Viaggio in Italia.



Il viaggio doveva durare alcuni mesi, alla fine erano quasi due anni. Più che un viaggio in Italia era una vita in Italia, e più si fermò, più si rilassò, più cominciò ad interessarsi anche della vita quotidiana italiana. Goethe cambiò e si può notare un fatto curioso, ma piuttosto significativo: lui che in passato aveva scritto innumerevoli poesie d'amore e romanzi pieni di passione, solo qui, in Italia, a 37 anni, scopre l'amore, quello fisico, sensuale.

Oltre a dipingere continuamente (portò a casa ca. mille disegni), ricominciò a scrivere e a completare alcune opere non terminate prima. Il suo diario, pubblicato nel 1829, è un libro molto interessante, ma insolito. Non è una descrizione del paese, piuttosto è una descrizione delle impressioni che riceveva dal paese e dalla gente, mescolata con riflessioni su arte, cultura e letteratura. Leggendo il libro si capisce più di Goethe che dell'Italia. Ma nonostante ciò e anche un libro sull'Italia, ma su un'Italia del tutto goethiana, era la sua Italia, un'Italia che nessun'altro poteva vivere così..


Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell'Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l'Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal. La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall'amico, che torna negli Stati Uniti. Postfazione di Fernanda Pivano.


Charles Wang è emigrato da Taiwan in America tanti anni fa e si è costruito un impero nell’industria dei cosmetici. Ma poi ha rischiato investimenti azzardati, senza sapere che si stava avvicinando una delle più grandi crisi economiche della storia, quella del 2008, e ha perso tutto: fabbriche, negozi, case, macchine. Ma Wang ha un piano. Andrà in Cina, dove non è mai stato, e recupererà le terre della sua famiglia, confiscate al tempo della rivoluzione. Prima deve però attraversare gli Stati Uniti per radunare i suoi americanissimi figli, raccogliere lungo la strada i due minori, una studentessa di liceo appassionata di moda e uno studente universitario che sogna di diventare un attore comico, e arrivare a New York dalla figlia maggiore, artista di successo in crisi sia lavorativa sia sentimentale.


Dopo la morte prematura della madre, il traumatico naufragio del suo matrimonio, una giovinezza disordinata e difficile, Cheryl a soli ventisei anni si ritrova con la vita sconvolta. Alla ricerca di sé oltre che di un senso, decide di attraversare a piedi l’America selvaggia tra montagne, foreste, animali selvatici, rocce impervie, torrenti impetuosi, caldo torrido e freddo estremo. Una storia di avventura e formazione, di fuga e rinascita, di paura e coraggio. Una scrittura intensa come la vicenda che racconta, da cui emergono con forza il fascino degli spazi incontaminati e la fragilità della condizione umana di fronte a una natura grandiosa e potente.


Un viaggio contromano, partendo da Detroit e puntando a Disneyland, lungo la mitica Route 66. Un inno alla strada, un caleidoscopio di paesaggi strepitosi e cittadine fantasma, ansie, sogni, paure. Protagonisti Ella e John, ottant’anni suonati, una vita passata insieme, tanti problemi di salute, e il loro camper, un vecchio Leisure Seeker.


Un romanzo di incontri, ricerche, inaspettate svolte. 1978, in un anno di speranze distrutte un ex insegnante di inglese del Missouri decide di mollare tutto per tirarsi fuori dalla solita vita. Il giorno dell’equinozio di primavera sale a bordo del suo sgangherato furgoncino e inizia un viaggio dentro l’America e dentro se stesso. Seguendo un itinerario circolare, da Columbia a Columbia, sulle strade secondarie degli Stati Uniti, quelle che un tempo le vecchie cartine segnavano in blu, attraversa le Caroline, il Texas meridionale, lo stato di Washington, il Montana e il New England. E riscopre infine un’America diversa, sconosciuta, come gli indimenticabili personaggi che popolano questo libro singolare.


Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.

"Buon viaggio
Che sia un'andata o un ritorno
Che sia una vita o solo un giorno
Che sia per sempre o un secondo
L'incanto sarà godersi un po’ la strada
Amore mio comunque vada
Fai le valigie e chiudi le luci di casa
Coraggio lasciare tutto indietro e andare
Partire per ricominciare
Che non c’è niente di più vero di un miraggio
E per quanta strada ancora c'è da fare
Amerai il finale
Share the love"
( Buon viaggio - Cesare Cremonini)



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