La storia di una famiglia sui generis e delle sue disavventure dal sapore comico e amaro.
Titolo: La famiglia Piotta
Autore: Silvino Gonzato
Editore: Neri Pozza
Genere: Commedia popolare
TRAMA
In un palazzone dell'Italia del Nord, un alveare di sette piani che si confonde con la nebbia dato che ha il suo stesso colore, vive la famiglia Piotta. È il regno incontrastato di Delfina, lavoratrice alla Pulisecco Dora Sprint per due giorni, a otto euro l'ora per un totale di sedici ore settimanali. Suo marito, Arcibaldo Piotta detto Arci, operaio stagionale in una fabbrica di dolci, gaffeur impenitente e ipocondriaco incallito, preferisce, infatti, di gran lunga il Bar Mafy alle mura di casa. Mura tra le quali abita e si raduna un piccolo, variopinto mondo. I cinque figli di Delfina e Arci, innanzi tutto: Leone, il primogenito che tutti chiamano Leo, uno spilungone di vent'anni che, coi suoi capelli rossicci e gli occhi azzurri, non assomiglia né al padre né alla madre; Gloria, che invece è tutta sua madre, e che un giorno, tornando dall'Istituto Alberghiero dove studia, si è presentata a casa con un morosetto nero di due anni più vecchio di lei, nato in Italia da genitori ghanesi; Ermes, diciassettenne che ha ereditato dal padre le orecchie a sventola e la scarsa voglia di sfogliare i libri; Kevin e Denis, i gemellini di nove anni, nati nonostante Delfina avesse dichiarato solennemente di aver chiuso bottega. E poi Elide, l'amica del cuore di Delfina, che non ha figli e vive col secondo marito Klauss Piffer, di origini altoatesine, che lei chiama per cognome, Piffer. E, infine, i vicini: i Magnabosco, marito e moglie, lui suonatore di fisarmonica ai matrimoni, lei collaboratrice domestica; la vedova Meneghetti che di notte batte il pavimento col manico da scopa e tanti altri. Per tutti Delfina ha una parola di conforto e di biasimo a seconda delle circostanze, per tutti è una consigliera irrinunciabile con la sua prontezza di spirito e la sua sagacia popolare.
RECENSIONE
“Guardandolo dal cortile, il balcone dei Piotta rappresentava talora perfettamente il loro stato di famiglia. Si vedevano infatti i panni di tutti i componenti stesi su un doppio filo che Arci aveva tirato assicurandolo a due bracci metallici. L’indumento più lungo era la tuta blu di Leo, il meccanico, poi c’era il camice bianco dell’operaio pasticcere Arci, i jeans di Ermes, la camicetta extralarge di Delfina, quella striminzita di Gloria e le magliette da calcio dei gemellini che giocavano nella squadretta della Polisportiva Intrepida.”
In un palazzone del nord Italia, si consumano le vicende di questa numerosa e chiassosa famiglia capeggiata da Delfina Rialto, la madre, o per meglio dire la matriarca che muove le fila dei componenti di casa Piotta, tenendoli uniti nel sacro vincolo della parentela, non senza dispensare consigli e improperi a seconda delle circostanze. La vera protagonista è lei col suo carattere sagace, le perle di saggezza popolare, la prontezza di spirito e una forza vitale che smuove pure le montagne. Delfina non è solo una genitrice, è un’amica preziosa, una moglie paziente e risolutiva, una gran lavoratrice, una donna caparbia e volitiva, un’icona del girl power, la cult woman del quartiere.
E’ lei a contemperare il temperamento di padre antico di suo marito Arci e le diverse esigenze dei cinque figli, lei a fungere da ago della bilancia tra gli stereotipi populistici del coniuge e l’origine africana dei futuri consuoceri. Sempre lei a fare da badante all’ipocondria e alle gaffe di Arci, lei a prostrarsi balia per i suoi pargoli, lei a fungere da tutrice alla sua amica Elide. E’ lei dunque a farsi carico di tutte le responsabilità, a dirimere controversie, a sbrogliare problemi. Una super donna che se non ci fosse bisognerebbe inventarla, una forza della natura senza la quale si perderebbe l’equilibrio che ella stessa tiene in bilico con la grazia e l’eleganza di un funambolo.
Sgretolando l’assunto che recita “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”, nel caso di specie possiamo affermare che “dietro una grande donna c’è un parterre di piccoli grandi cuori che rendono questa donna ancora più grande”. In altre parole a fare di Delfina una protagonista incommensurabile la sua schiera folta di amici, parenti e affini. Il merito va a loro che con paturnie, insicurezze, gaffe, segreti e vicissitudini varie la mettono al centro delle loro squinternate vite.
Arci ad esempio che è l’emblema del malato immaginario di Moliere 2.0 le fa perdere spesso la bussola con le sue fissazioni, come quella volta che si rivolse ad un ciarlatano, tale guaritore della Valpantena, che “gli prescrisse impiastri di sterco di gallina del suo pollaio sulle tempie e sui genitali due volte al giorno per un mese.”. Sua figlia Gloria, la sua vanità ed il suo fidanzato Kosi color cioccolato le arrecano fin troppi problemi, compreso il contrattempo di diventare nonna. I gemellini Kevin e Dennis la tengono viva con i loro capricci di bambini e la loro passione per gli animali, tanto da costringerla a tenere in casa un piccolo zoo: un cane, due cocorite azzurre e una tartarughina. Ermes con la sua introversione e Leo con la sua voglia di indipendenza, alzano la posta del fardello di cui ogni giorno Delfina si fa carico.
La ciliegina sulla torta spetta però all’amica Elide, una donna complessa divisa fra l’essere la moglie accondiscendente e la persona creativa ed emancipata che avrebbe voluto essere. Elide rappresenta una sorta di figlioccia per Delfina, ma lei è anche l’unica con cui passa delle ore spensierate, fra chiacchiere, passeggiate davanti alle vetrine dei negozi in cui entrano solo per misurarsi tutto ciò che non possono comprare e spruzzarsi una quantità indigesta di profumi che paiono “due campionari ambulanti di essenze francesi.”.
Questo è solo un assaggio dell’opera vivace che Silvino Gonzato ha scritto, perfetta sotto ogni aspetto che un libro degno di essere chiamato tale deve avere. Con uno stile chiaro e sagace, ha messo nero su bianco un romanzo comico popolare che starebbe bene sullo schermo soprattutto nel format di serie tv, e che calzerebbe a pennello tra gli applausi di un pubblico entusiasta a teatro.
alle vetrine dei negozi
RispondiEliminaNon sai cosa sta succedendo dentro di te, quindi continui a trovarti a fare cose che non vuoi fare davvero. Ma cosa ci danno i https://cineblog01.casa film?
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