Recensione: Io sono Ava - Erin Stewart

Garzanti ha portato per noi lettori in Italia un romanzo che sicuramente entrerà nella top list dei libri più belli di quest'anno, sto parlando di "Io sono Ava" di Erin Stewart.

Titolo: Io sono Ava
Titolo originale: Scars like wings
Autore: Erin Stewart
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Link d'acquisto: Amazon


TRAMA 

Ava era mille cose. Era una ragazza che adorava cantare. Era una ragazza con tanti amici. Ora è solo la ragazza con le cicatrici. E passato un anno dall'incendio in cui ha perso i genitori. Un anno in cui Ava ha tagliato i ponti con il mondo perché le fa troppa paura. Ora è costretta a tornare a scuola. Una scuola nuova dove non conosce nessuno. Una scuola che - ne è sicura - sarà piena di ragazzi che non faranno altro che osservare il suo viso per poi allontanarsi spaventati. Chi vorrebbe mai fare amicizia con lei? Quali nuovi modi di prenderla in giro si inventeranno i suoi compagni? Non appena si avventura in quei corridoi i suoi incubi si avverano: non incrocia nessuno sguardo e, al suo passaggio, sente solo sussurri. Fino a quando i suoi occhi non incontrano quelli di Asad e Piper, gli unici ad avere il coraggio di andare oltre il suo aspetto. Di vedere la vera Ava dietro le cicatrici. Perché anche loro si sentono soli e incompresi. La loro amicizia la aiuterà a ricominciare. Le farà capire che nessuno è diverso, ma ognuno è unico così come è. La storia di una ragazza che scopre la forza che ha dentro di sé. La storia di un'amicizia più forte di tutto. Età di lettura: da 11 anni.

RECENSIONE 

Guardando la cover di Io sono Ava si viene tratti in inganno perché l'immagine della ragazza con la cicatrice non rende minimamente l'idea dell'impatto emotivo che questo libro è in grado di generare nei confronti di chi si appresta a leggerlo.
La storia di Ava colpisce immediatamente e in modo diretto e potente perché l'autrice ci parla senza filtri né abbellimenti vari, non indora la pillola ma fin da subito abbiamo chiara davanti agli occhi la tragicità degli eventi che hanno distrutto la vita della giovanissima Ava, perché questa ragazza a soli 16 anni ha dovuto affrontare delle terribili sfide che la maggior parte di noi neanche riescono ad immaginare.
Ero una normale quindicenne che nel week-end andava alle partite di football e passava decisamente troppo tempo a fare le prove per il musical di primavera. Ero una figlia. Un’amica. Una ragazza mora. Una cantante. Ero un milione di cose. Adesso, sono una cosa sola… la Ragazza Bruciata.
Provate a pensare ad una ragazza di 16 anni che si sta appena affacciando all'età adolescenziale, con una famiglia unita, un padre ed una madre amorevoli e una cugina a cui è legata da un profondo affetto e dalla passione per il canto e la recitazione. Tutto normale direte voi, la tipica famiglia moderna. Ora immaginate cosa potrebbe accadere se improvvisamente una notte un incendio spazzi via tutta la sua vita per com'è stata finora. Questo è quello che è successo ad Ava, in un battito di ciglia è rimasta orfana di entrambi i genitori e ha perso anche l'amata cugina Sara, tutti uccisi dal fuoco che oltretutto ha reso anche lei una vittima, facendole pagare il prezzo più alto e lasciandola orrendamente sfigurata su oltre il 60℅ del suo corpo.
Dopo un anno di sacrifici e sofferenze e, dopo mesi di torture vissuti nel reparto grandi ustionati e ben 19 interventi, Ava è diventata l'ombra della ragazza che era in passato; l'autrice rimarca costantemente i dettagli fisici di Ava e descrive in maniera dettagliata il suo calvario, proprio per farci comprendere appieno il peso delle cicatrici, sia fisiche che morali, che la ragazza porta addosso.
Nonostante i dolorosi interventi, ciò che il fuoco ha distrutto del suo corpo non tornerà mai più come prima.
Non so mai che cosa voglia sentirsi dire la gente da me. Che essere orfana fa schifo? Che nessuno mi amerà mai come i miei genitori, senza limiti o condizioni scritte in piccolo? Che mi hanno lasciato alla deriva, senza funi, senza ancora?
Per una ragazza adolescente è normale fare affidamento sul proprio aspetto fisico, ma dopo l'incendio Ava non riesce neanche più a guardarsi allo specchio perché vede solo un mostro deforme senza capelli, con un buco al posto dell'orecchio e con delle sfere strabordanti al posto degli occhi, per non parlare delle sue mani che somigliano ormai a delle chele.
Guardandosi allo specchio Ava vede solo la "ragazza bruciata" perché il fuoco le ha portato via la bellezza ma non solo, le ha rubato anche la voglia di cantare e con tutto questo anche la possibilità di avere una vita normale, concetto che viene più volte ribadito durante il corso della storia perché il percorso di ripresa di Ava prevede proprio che la ragazza ricominci a vivere una nuova normalità.
Per questo motivo sua zia Cora, la madre di Sara che le è stata vicina dopo l'incendio, la convince a ritornare a scuola per provare a riconquistare a piccoli passi una parvenza di questa tanto agognata "normalità" che tutti cercano.
Capirete bene il terrore di Ava al pensiero di ritornare a scuola dopo mesi di studio chiusa fra le confortanti pareti di casa, al riparo dagli sguardi scioccati della gente che la osservano come fosse un fenomeno da baraccone, e soprattutto al sicuro dallo scherno dei suoi coetanei, perché sappiamo bene come possono essere crudeli a volte i giovani ed anche in questo caso non si smentiscono.
Proseguo lungo il corridoio tentando di calmare il cuore che batte all’impazzata e ricordando a me stessa che non ho bisogno di queste persone più di quanto loro abbiano bisogno di me. Mi obbligo a tenere la testa alta, ma quello che voglio in realtà è strisciare dentro uno di questi armadietti per sfuggire a tutti gli occhi che mi osservano. I loro sguardi fissi mi dicono che sono diversa, certo, ma rivelano una verità ancora più profonda: sono inferiore. Qualcosa da guardare, non qualcuno con cui parlare. Per questo non mi servono specchi; mi vedo riflessa negli occhi di tutte le persone che ho intorno.
Ma quando tutto sembra già deciso ecco che arriva in suo soccorso Piper, una spumeggiante ragazza che ha vissuto un'esperienza simile a quella di Ava e con la sua sedia a rotelle e la sua guaina rosa shocking riesce a far capire alla ragazza che deve smetterla di guardare al passato ma deve imparare ad accettarsi con tutti i pregi e i difetti del presente, perché oltre l'aspetto fisico c'è un cuore che batte ed un'anima forte e battagliera che ha ancora molto da donare.

Ava è una protagonista forte e fragile allo stesso tempo, un vero esempio da cui non si può che prendere ispirazione, nonostante tutte le sofferenze patite riesce a rialzarsi più combattiva che mai e va oltre le cicatrici e la paura cercando di trovare il suo posto nel mondo.
Lei ha perso una figlia. Io ho perso una madre. Ma, mentre siamo sedute fianco a fianco, le differenze non contano. Il dolore è dolore. Cora ricomincia a suonare e io finisco il ritornello, le sue e le mie note si mescolano nell’aria, e per una volta sembra che stiamo cantando la stessa canzone.
Due personaggi che ho molto apprezzato sono gli zii di Ava, Cora e Glenn, che nell'incendio hanno perso la loro unica figlia ma hanno scelto di non abbandonarsi al dolore e si sono aggrappati con le unghie e con i denti ad Ava, le sono rimasti sempre vicino e l'hanno accolta con affetto e tanta pazienza; la verità è che si sono salvati a vicenda.
Erin Stewart con Io sono Ava ci ha donato un'indimenticabile storia che commuove ed emoziona parlandoci di speranza e del potere dell'amicizia che a volte è veramente in grado di salvarci.


A SPASSO CON... 
Ava

per i corridoi della scuola a trovare il suo posto nel mondo sfidando le apparenze.



#prodottofornitoda Garzanti

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