Recensione: La memoria di Babel – Christelle Dabos

Titolo: La memoria di Babel
Titolo originale: La Mémoire de Babel
Serie: L'attraversaspecchi vol.3
Autore: Christelle Dabos
Genere: Fantasy
Editore: Edizioni E/O
Link d'acquisto: Amazon

TRAMA

Dopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn?

RECENSIONE
Tirò fuori dalla tasca la cartolina del prozio. La foto aveva sofferto duramente l'episodio delle toilette, ma si vedeva ancora distintamente il maestoso edificio della XXII Esposizione interfamiliare.«Ecco la mia destinazione» disse alla fine tra lo stupore generale.«Babel. E devo andarci da sola».
Questa è la coppia di protagonisti più strana ed improbabile di cui abbia mai letto. Sicuramente la Dabos non ha la più pallida idea di cosa siano gli stereotipi: il suo è un universo in cui la stravaganza è la regola, e i classici modelli di personaggi/ambientazioni sono severamente banditi!!
Questo terzo capitolo della saga, è ambientato 2 anni e 7 mesi dopo le vicende del secondo volume. Berenilde è rimasta su Polo, insieme alla piccola Vittoria, mentre Ofelia è tornata ad Anima con la sua famiglia, e con il cuore spezzato dopo la scomparsa di Thorn. La protagonista che troviamo a inizio volume è molto diversa dalla solita intraprendente Ofelia: è un po' l'ombra di se stessa, con, in aggiunta, la consapevolezza di aver perso un pezzo fondamentale di se stessa insieme a Thorn. Segretamente, con l'aiuto del prozio (santo uomo! Meno male che c'è lui!), cerca ancora informazioni per poter trovare Thorn, e l'occasione perfetta si presenta quando Archibald arriva ad Anima e la “rapisce”. Insieme ad Archi, Renald e Gaela, Ofelia farà il punto della situazione, fino ad atterrare sull'Arca di Babel: quale posto migliore dell'inizio di ogni cosa, per scoprire che cosa è accaduto prima della Lacerazione? Babel sarà un luogo completamente diverso da quelli già visti in precedenza: se Polo è risultato un ambiente rigido e cupo, caratterizzato da lotte di potere e intrighi, Babel è totalmente l'opposto... o forse no?
«Che espressione?» mormorò Ofelia.Elizabeth sollevò le palpebre rivelando uno sguardo indecifrabile quanto i codici del suo taccuino. «Di terrore assoluto».
Finora Ofelia aveva sempre pensato che niente di quello che si accingeva a vivere lì le avrebbe ricordato il Polo. In quel momento realizzò con chiarezza di aver sottovalutato Babel.” Tutto sembra trovare origine al Memoriale, un luogo che raccoglie le memorie del mondo nella storia, ma entrarci non sarà per niente semplice. Allora, con un nuovo taglio di capelli e con un nuovo nome, Ofelia entra in scena sotto copertura, e conoscerà nuovi personaggi, tutti unici nel loro
genere, e purtroppo non sempre alleati. Anche qui, come nei precedenti volumi, Ofelia dovrà guardarsi le spalle da personaggi ambigui, trovare Thorn e risolvere il mistero di Dio e l'Altro, potendo contare esclusivamente su se stessa. Riuscirà a collegare tutti i pezzi? E Thorn, che fine ha fatto?
Trovandosi a camminare da sola tra gli scaffali e vetrine Ofelia si rese conto di quanto fosse nervosa. Non faceva altro che infilare la mano nella toga per stringere l'orologio di Thorn. Appena incrociava un uomo un po' più alto del normale non poteva fare a meno di voltarsi col cuore che le batteva all'impazzata. Era assurdo. Anche ammesso che Thorn fosse andato al Memoriale a fare ricerche era improbabile che fosse li in quello stesso istante.
Le domande sono tantissime, e i nodi da sbrigliare altrettanti.
L'unica pecca di questo volume è il finale. Non tanto perché sia tremendamente aperto (povero il mio cuoricino!), ma perché mi è sembrato frettoloso; sinceramente avrei dedicato qualche pagina in più, in modo da lasciare uno spazio più ampio ai protagonisti. Nel frattempo attendo con molta, molta ansia il quarto capitolo della saga l'Attraversaspecchi... Buona lettura!
«In che momento?» continuò Ofelia. «In che momento smettiamo di essere umani e diventiamo oggetti?». Blasius continuò ad avanzare in silenzio tenendo la lampada sollevata per proiettare la luce il più lontano possibile. Quando finalmente rispose lo fece con una voce diversa dal solito, più bassa, più intima, priva di balbettii.«Certi esseri umani sono oggetti anche da vivi, miss Eulalia».

A SPASSO CON...
Ophelia e Thorn


Il Memoriale di Babel, dove tutto ha inizio



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