Dall’autore di Sotto un cielo di carta, una nuova favola moderna che farà sorridere e commuovere giovani e adulti con colpi di scena, tenere storie di amicizia, misteri inquietanti e morti sospette.Un romanzo per riflettere sul bullismo, sul rapporto genitori-figli e su quanto siano importanti gli anziani in una società incapace di coltivare la memoria. Un libro che tra motti in latino, parallelismi con la storia d’Italia e riferimenti alla mitologia e alla scienza, può persino rivelarsi un testo divertente a sostegno della didattica tradizionale.
Titolo: La città senza rughe
Autore: Roberto Ritondale
Editore: BookRoad
Editore: BookRoad
TRAMA
È il 2040. Dopo la guerra civile che ha frammentato l’Italia, una iuventucrazia illuminata governa la città-stato di Como. La situazione precipita quando il colonnello Ebe si proclama dittatore e decide di eliminare gli anziani per motivi estetici ed economici. Ma la scomparsa di nonna Etilla scatena la reazione del nipote e dei suoi amici quindicenni. Ostacolati dalle violenze dei bulli e del regime, i ragazzi affrontano ogni rischio pur di salvare gli anziani. Il timido Ezio che sogna di emulare Alessandro Volta, la poliglotta Ippolita dalle lunghe treccine rasta, il malinconico Tespi che scrive solo poesie proibite e il giocoso Ocno sempre munito di biscotti e eyePhone… riusciranno a riconquistare la libertà?
RECENSIONE
Romanzi belli come questi se ne leggono pochi ultimamente, e se c'è una cosa che va premiata è chi sa stupirmi. Chi mi conosce sa che sono una lettrice piuttosto esigente, ed è difficile lasciarmi senza parole ma soprattutto strapparmi complimenti. Ebbene, Roberto Ritondale mi ha così stupefatto da lasciarmi senza parole, quasi... perché io comunque devo dirvi quanto questo libro mi sia piaciuto.
Vi dico fin da subito che questo è un romanzo che va annoverato fra i miei indimenticabili, per come l'autore ha saputo mescolare ad arte la mitologia greca, la storia romana, elementi leggendari e la cronaca attuale, spuntando alla voce originalità per aver intrecciato una vicenda fantascientifica straordinaria.
La meraviglia non è solo nella trama intrigante e avventurosa, ma anche nei personaggi che hanno il nomen omen epico e il temperamento moderno ma allo stesso tempo legato al nome che portano. A volte, poi certi personaggi come Ippolita, sanno fare molto di più, riportandomi alla mente la forza e la tenacia di Hermione Granger nell’esprime la propria personalità e nel relazionarsi con Ezio (protagonista principale) un nerd alla pari di Harry Potter e Tespi, impacciato tato quanto Ron Weasley.
Ma ciò che mi colpito maggiormente è il fine recondito dietro questa storia, una morale vera e propria: tutelare la memoria storica del nostro paese, ovvero il popolo anziano. Loro sono una parte preziosa della società – come dice il nostro presidente Mattarella – un bagaglio storico culturale inestimabile, la presenza fisica di ciò che accaduto in Italia nell’ultimo secolo, la testimonianza vivente che, ad esempio, la seconda guerra mondiale non è stata solo un brutto sogno e che il rave di Woodstock non è l’immagine sbiadita di un sognatore.
L’idea di una iuventocrazia in cui le rughe d’età sono bandite è abominevole tanto quanto il colonnello Ebe, un moderno quanto spaventoso Hitler, che vuole ripulire la razza da ciò che lui considera un peso morto per la società.
Verrà allevata una gioventù che spaventerà il mondo. Io voglio – aveva scritto Ebe nelle prime pagine – una gioventù che compia grandi gesta, dominatrice, ardita, terribile. Una gioventù capace di sopportare il dolore, priva di debolezze. L’animale rapace deve brillare negli occhi dei ragazzi, che immagino splendidi e forti. Voglio una gioventù atletica, e per questo la farò istruire in ogni esercizio fisico. I giovani devono imparare il senso del dominio. La nostra patria ha bisogno di una gioventù eroica...
Insomma Ebe mette i vecchi nella vacuna, il corrispettivo moderno dei lager nazisti, privandoli di pensione, badanti e case che vanno ridistribuite ai non anziani, vuole che i giovani siano atletici e seguano una dura disciplina fisica come ai tempi degli Spartani in Grecia, e zero sentimentalismi per tutti perché rammolliscono l’animo umano. In pratica Ebe vuole dei soldatini di piombo che marcino al ritmo delle sue infauste regole. Ma i giovanissimi – i nipoti degli anziani – non ci stanno e faranno di tutto per abolire questa tremenda rupe tarpea.
Con una scrittura fluida che incanta, non smetterete di leggere questo libro fino a che non arriverete alla fine e, credetemi, vorrete rileggerlo subito daccapo perché vi chiederete: è mai possibile che abbia appena letto un libro così incantevole?
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