Titolo: Se mi guardi esisto
Autore: Fabrizio Caramagna
Genere: Narrativa
Editore: Mondadori
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TRAMA
Ci sono visi che, nel tempo, prendono la forma della propria anima, delle proprie letture, dei paesaggi e delle persone conosciute. Hanno segni profondi e sottili, luci e ombre che parlano di una interiorità intensa, di domande fatte e risposte ricevute, di armonia e inquietudine. Sonja era quel viso.” Un padre divorziato e un’attivista coraggiosa e sognatrice. Una storia d’amore difficile ma bellissima che si rincorre ai quattro angoli del mondo. Un romanzo che scandaglia le varie fasi di un innamoramento maturo, dall’euforia del primo incontro fino al dolore più profondo della lontananza.
Perché gli appuntamenti che ti fissa il destino hanno sempre a che fare con un paio di occhi e un cielo dai colori mai visti. Perché ci sono canzoni nel cuore in attesa di essere cantate, e poesie in un barattolo vicino alla finestra che aspettano di essere liberate. Perché un giorno trovi la persona che ami e tutto succede in modo inaspettato e sorprendente. Perché poi passano i mesi, gli anni e arriva un giorno in cui tutto cambia.
Se mi guardi esisto è un romanzo pieno di poesia che, frase dopo frase, ci ricorda l’importanza dell’empatia e della cura di ciò che ci circonda. In poche parole ci ricorda l’importanza dell’amore.
Perché gli appuntamenti che ti fissa il destino hanno sempre a che fare con un paio di occhi e un cielo dai colori mai visti. Perché ci sono canzoni nel cuore in attesa di essere cantate, e poesie in un barattolo vicino alla finestra che aspettano di essere liberate. Perché un giorno trovi la persona che ami e tutto succede in modo inaspettato e sorprendente. Perché poi passano i mesi, gli anni e arriva un giorno in cui tutto cambia.
Se mi guardi esisto è un romanzo pieno di poesia che, frase dopo frase, ci ricorda l’importanza dell’empatia e della cura di ciò che ci circonda. In poche parole ci ricorda l’importanza dell’amore.
RECENSIONE
Il razzismo è un’assurda invenzione dell’uomo. Che lingua parla il vento? Di che nazionalità è una tempesta? Da quale paese viene la pioggia? Di che colore è un fulmine? Un fiore selvaggio non dovrebbe dire a una rosa che è la più bella e un soffione non dovrebbe scusarsi con gli alberi se al primo colpo di vento ha perso la sua corolla.Ci sono quei libri, che ad un primo sguardo non ti ispirano, che leggendo la trama o guardando la copertina, pensi subito “No, questo non fa proprio per me”. Però ti viene in mente il famoso detto “Mai giudicare un libro dalla copertina”, e allora gli dai una possibilità, e inizi a leggere le prime due righe, e poi altre due, e poi il primo capitolo, e il secondo, e il terzo, e ti ritrovi alla fine, ma non sai come e perché, e allora pensi che“Bè, forse questo libro, alla fine, era proprio per me”.
Ecco quello che mi è successo con Se mi guardi esisto, di Francesco Caramagna. Si tratta di 240 pagine intense, che sono capitate nella mia lista di “Roba da leggere per il blog” proprio al momento giusto, un momento in cui avevo bisogno di ricordare a me stessa che c'è sempre una porta da aprire, anche quando sembrano tutte chiuse a chiave.
Lui. Divorziato, in cerca del suo vero amore, di qualcuno che possa capirlo, e possa amare ogni suo lato illuminato, e ogni suo angolo buio. Ma non è forse il desiderio di ognuno di noi? Non essere soli nelle scelte da compiere ogni giorno? E qual è il punto di partenza per una ricerca così ardua? Il protagonista non lo sa, ma ad un certo punto, sente l'esigenza di un cambiamento per se stesso, e così diventa volontario di un'associazione, e parte così un meraviglioso e terribilmente complicato percorso che prevede l'aiuto ai profughi degli altri paesi, in particolare ai bambini. Con la prima esperienza nel campo profughi di Salonicco nascono considerazioni importanti, mai fatte davvero durante tutta la vita del giovane protagonista, perché aiutare il prossimo è difficile, implica mettere a disposizione se stesso e il proprio cuore.
Ti svegli un mattino e decidi di cambiare. C’è un sortilegio dentro il cuore, un sussurro nei polmoni, una chiamata alle armi nella pancia, una formula magica nella mente, quel genere di cambiamento che si chiama rivoluzione.La svolta arriva quando, nel Progetto Arcobaleno dell'associazione, entra a far parte Sonja, che arriva dalla Svezia. Con la giovane attivista è amore a prima vista, un'alchimia fortissima li travolge entrambi; condividono il bisogno di aiutare le persone e molto altro, e parlano, parlano tanto, di lei, di lui, dei sogni e del mondo. Ma Sonja è irrequieta. Perchè è vero, in Italia molti profughi hanno bisogno di aiuto. Ma chi vive in Siria ne ha molto più bisogno. E allora Sonja parte, per non fare più ritorno purtroppo. Questo avvenimento si abbatterà sul protagonista come un tornado, perchè Sonja sembrava essere la metà perfetta di un intero. Ma non è questa la fine: dopo un periodo difficile, in cui il protagonista sembra essersi letteralmente spento, e in cui si allontana anche dall'associazione, ecco che sembra arrivare una nuova possibilità, con un dolce sorriso.
A parte la storia, che credo meriti tantissimo, ho apprezzato anche la struttura del romanzo, con capitoli particolarmente brevi, che si leggono in fretta. Inoltre, vengono trattati argomenti pesanti, senza mai fare sarcasmo e senza mai cadere nel banale. È sicuramente ben scritto anche per questi accorgimenti.
In conclusione, non è una lettura leggera, ma lo consiglio. Non fa sognare, ma fa riflettere, su quello che facciamo ogni giorno, e su quello che potremmo fare domani. Vi lascio con questa splendida favola, letta dal protagonista al figlio, come “storia della buonanotte”, e che io ho adorato!! Buona lettura!
C'era una volta una goccia di pioggia che si innamorò di un albero. Provava ad abbracciarlo, a unirsi a lui, ma non ci riusciva. Un tempo gli alberi erano tronchi impermeabili che correvano per il mondo, senza rami e radici. “Hai la libertà, ma se un giorno deciderai di amarmi, potrai mettere radici” gli disse la goccia di pioggia. “Che cosa sono le radici?” chiese l'albero. “Sono la conoscenza di se stessi, l'attaccamento ai princìpi, la volontà di costruire qualcosa di duraturo.” L'albero un giorno si fermò e per amore decise di mettere radici. La goccia di pioggia poté finalmente unirsi a lui, e per ringraziarlo, regalò all'albero la più bella chioma di rami mai vista. “Queste sono le radici. Affondano nella terra, ma ti permettono di toccare il cielo” disse la goccia di pioggia.
A SPASSO CON...
Il nostro protagonista
e Sonja in una gita nei boschi.
#prodottofornitoda Mondadori
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