Review Party: Raccontami di te - Federico Floris
Una storia introspettiva che aiuta a riflettere sui tre termini fondamentali dell'esistenza umana: vivere, combattere, amare.
Titolo: Raccontami di te
Autore: Federico Floris
Editore: Bookroad
Editore: Bookroad
TRAMA
L'intimo dialogo di un ragazzo con il suo psicologo è il filo conduttore di questo romanzo. Ricordi del passato avanzano nel presente, dando vita a un flusso di coscienza che percorre tutta la vita del protagonista. Il periodo sereno dell'infanzia, i traumi e le difficoltà dell'adolescenza, il senso di appartenenza, il rifiuto, il rapporto con i propri affetti e con la propria identità, sono solo alcune delle tappe essenziali che permetteranno al giovane di intraprendere un viaggio alla scoperta di se stesso. L'incontro con lo psicologo, porterà a galla ricordi assopiti in un'alternanza tra presente e passato che lascerà fiorire la speranza nel futuro.
RECENSIONE
La storia del protagonista potrebbe essere la storia di ognuno di noi, perché ammettiamolo chi non ha problemi insoluti, chi non si lascia sopraffare da determinate emozioni, chi non si lascia condizionare da alcuni eventi? Gli schemi mentali che ci costruiamo vanno smontati, pezzo per pezzo, prima che diventino i mattoni di una torre d'avorio in cui restare intrappolati. Nessuno si salva da solo, e magari la psicoterapia può diventare quella chiave di volta che ci aiuta ad uscire dalla torre.
Tuttavia il problema è proprio questo: accettare l'aiuto, farsi vedere "da uno bravo", come si dice in gergo. Spesso ci raccontiamo la bugia che va tutto bene, altre volte non ne siamo coscienti, altre ancora ci vergogniamo di essere psicoanalizzati perché ci lasciamo influenzare dalla comune (e sbagliata) idea che l'analisi è per i pazzi. Non c'è nessuna lettera scarlatta per chi si fa aiutare da uno specialista, anzi, la consapevolezza è il primo passo per la guarigione, è quasi un atto eroico oggigiorno.
Voglio dire: mi sembrava assurdo che esistesse un percorso di studi in grado di sfondare la dimora mentale di qualcuno e pulire, scrostare gli angoli più difficili, lucidare il pavimento. Lasciare da quel momento in poi qualche finestra aperta per far circolare l'aria ed eliminare l'odore stagnante di chiuso. Eppure una parte di me avrebbe voluto infrangere questo schema mentale cui avevo aderito, volevo sentirmi leggero una volta tanto, agire e non pensare né alle premesse, né alle conseguenze. Del resto, cos'altro avevo da perdere?
Parlare chiaro, smettere di mentire a se stessi è un grande passo per acquistare quella leggerezza di cui tutti parlano, Federico Floris compreso. Vedete, noi non ce ne rendiamo conto, ma ci portiamo dietro inutili zavorre che rallentano il nostro percorso, la nostra storia che influiscono sul senso più profondo di vivere. Spesso ci limitiamo ad esistere, a respirare ma vivere, è tutt'altra cosa, vivere deve essere la nostra priorità, come dovere verso se stessi e il mondo. Combattere e amare, sono i corollari più preziosi del saper vivere.
La malinconia, ad esempio, è la più perfida e subdola degli stati d'animo, che si insinua lenta nel nostro io e si fa spazio in essa allargando il suo campo d'azione fino a condizionare la nostra intera esistenza, lasciandoci vagare dentro tristezza, delusione, rassegnazione fino a sfociare in un perenne umore nero. E non parlo della malinconia dei nostri nonni dei loro bei tempi andati, o di quella dei nostri genitori sui loro "woodstock" personali, ma di quello status di lagna leopardiana che non ci fa vivere bene. La malinconia è come quelle piante infestanti che mette radici dappertutto e se non la estirpiamo subito dalla radice potremmo non liberarcene più.
Il nostro passato è l’unica cosa cui non possiamo sottrarci.Il futuro è incerto, ma il presente che viviamo è la conseguenza di ciò che siamo stati, abbiamo fatto e subito.Non c’è persona, droga o luogo che possa cancellarlo.
Analizzare ogni aspetto della nostra esistenza con un professionista disposto ad ascoltarci può aiutarci a liberarci dalle catene che, sentimenti negativi come la malinconia, ci stringono fino al collo. E senon la facciamo corriamo il rischio di perderci le cose più belle della vita, comprese le persone che amiamo.
Non sono saggia, ma ho letto il libro di Federico Floris e ho recepito il messaggio.
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