Blog Tour: Felici contro il mondo - Enrico Galiano

Enrico Galiano ha finalmente deciso di regalare ai suoi lettori il seguito di Eppure cadiamo felici, il romanzo d'esordio che l'ha consacrato nell'olimpo degli scrittori. Incontrare di nuovo Gioia e Lo è un'emozione immensa, perché in fondo non ci hanno mai abbandonato.

Titolo: Felici contro il mondo
Serie: Seguito di "Eppure cadiamo felici"
Autore: Enrico Galiano
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Link d'acquistoIBS

TRAMA

Gioia ha sempre pensato che ci fosse una parola per dare un senso a tutto. Dove quelle che conosceva non potevano arrivare, c'erano quelle delle altre lingue: intraducibili, ma piene di magia. Ora, il quaderno su cui appuntava quelle parole giace dimenticato in un cassonetto. Gioia è diventata la notte del luminoso giorno che era: ha lasciato la scuola e non fa più le sue chiacchierate, belle come viaggi, con il professore di filosofia, Bove. Neanche lui ha le risposte che cerca. Anzi, proprio lui l'ha delusa più di tutti. Dal suo passato emerge un segreto inconfessabile che le fa capire che lui non è come credeva. Gioia non ha più certezze e capisce una volta per tutte che il mondo non è come lo immagina. Che nulla dura per sempre e che tutti, prima o poi, la abbandonano. Come Lo, che dopo averla tenuta stretta tra le braccia ha tradito la sua fiducia: era certa che nulla li avrebbe divisi dopo quello che avevano passato insieme. Invece non è stato così. Gioia non può perdonarlo. Meglio non credere più a nulla. Eppure, Lo e Bove conoscono davvero quella ragazza che non sorride quasi mai, ma che, quando lo fa, risplende come una luce; quella che, ogni giorno, si scrive sul braccio il verso della sua poesia preferita. Che a volte cade eppure è felice. È quella la Gioia che deve tornare a galla. Insieme è possibile riemergere dal buio e scrivere un finale diverso. Insieme il rumore del mondo è solo un sussurro che non fa paura. Enrico Galiano ha finalmente deciso di regalare ai suoi lettori il seguito di Eppure cadiamo felici, il romanzo d'esordio che l'ha consacrato nell'olimpo degli scrittori. Da allora, il professore più amato d'Italia ha scritto altri quattro libri che hanno scalato le classifiche, è in corso di traduzione in tutta Europa ed è diventato una figura di riferimento per la stampa e la televisione. Incontrare di nuovo Gioia e Lo è un'emozione immensa, perché in fondo non ci hanno mai abbandonato.


V TAPPA: LE PAROLE FELICI

Mi è sempre piaciuto conoscere nuove parole dal mondo, e da quando ho letto il libro esordio di Enrico Galiano, "Eppure cadiamo felici", non ho più smesso di annotare quelle parole che non solo non conoscevo ma che sono intraducibili nel resto del mondo. 

Le parole intraducibili sono quelle che Gioia Spada - protagonista di "Eppure cadiamo felici" e del suo seguito "Felici contro il mondo" - annota sul suo taccuino e che sfodera all'occorrenza, ne ha una per ogni occasione, ogni giornata, ogni sentimento. 
Come aizō
Forse non tutti lo sanno, ma esiste in giapponese una parola che significa, contemporaneamente, amore e odio. Si dice aizō. L’aizō è un’emozione strana: ci sono dentro tutti e due gli estremi dello stesso sentimento. È come quando ci sono le eclissi di sole, che fa buio a mezzogiorno, o come quando la luna è talmente chiara che ti sembra ci sia luce nel bel mezzo della notte.
O come Żal
Żal (polacco): la rabbia e insieme la malinconia che scaturiscono da una perdita irreparabile.
Ma sono le parole del suo professore di filosofia, Bove, le vere parole felici, quelle che l'aiutano nei momenti più bui, quando la mente le si annebbia, quando le domande spuntano come funghi nella sua mente, quando la malinconia e la negatività prende il sopravvento.

Il professor Bove è l'unico al mondo che riesce a fornire risposte concrete ai suoi quesiti, utilizzando esempi pratici di grande effetto. Perché è nella semplicità e nell'immediatezza delle immagini e associazioni mentali che risiede la filosofia. La natura è la risposta a tutto. 
«Perché lei, che ha questo bellissimo nome, deve sapere che ci sono gioie e gioie. Alcune sono un pasticcino, buone che devi solo metterle in bocca e gustarle, e poi ti lasciano quel sapore dolce e ti mettono di buonumore. Ma le vere gioie, quelle per cui vale davvero la pena vivere, le vere gioie da fuori sembrano qualcosa di perfettamente normale, quasi banale, e hanno una scorza dura. Nemmeno sembrano chissà che attraenti, da fuori: di sicuro non sono buone come un pasticcino, no? E poi ci vuole forza, tanta forza, per spaccare il guscio, e spaccandolo non è escluso che ci si faccia anche un po’ male. Ma è l’attesa, la fatica che ci è voluta per rompere il guscio a far sì che, mentre dopo un paio di pasticcini ci stanchiamo…»
«Be’ calma: un paio», lo interrompe Gioia, «io ne potrei mangiare anche dieci di fila!»
«Ah! Ah! Certo, ma prima o poi troppo dolce dà la nausea. Mentre di noci potremmo mangiarne all’infinito»,
«Ma io? Cosa devo fare?» gli chiede.
«Solo capire se questa storia è una noce o un pasticcino. Perché se è una noce potrà passare anche molto tempo, ma avrà sempre lo stesso sapore».
Il professor Bove è colui il quale vuol vedere Gioia Spada tener fede ai suoi progetti, lottare per quello in cui crede, non rinunciare ai propri sogni. Il docente di filosofia è colui che la spinge a migliorarsi, è l'unico che la comprende davvero e che vuole fermamente che Gioia sia una persona gioiosa anche di fatto e non solo di nome. E per fare ciò deve avere anche paura. 
«Quello che le voglio dire, signorina, è che ogni volta che siamo spaventati, ogni volta che non vogliamo fare qualcosa perché abbiamo paura – e se mi va male? e se poi faccio una brutta figura? e se sbaglio? – dovremmo sempre ricordarci di questo, e cioè che Fobos è figlio di Afrodite e di Ares, quindi: la paura è figlia della guerra e dell’amore, della forza e della bellezza. Perciò, quando ce la facciamo sotto dalla paura di rischiare è un segno.»
«Un segno di… cosa?»
«Che quella, proprio quella è la cosa che dobbiamo fare. La paura è il primo segno che dobbiamo combattere per quello che amiamo.»
Il professor Bove, è colui sul quale i ragazzi fanno affidamento per affrontare il mondo che li aspetta là fuori, il solo in grado di fornirgli tutti gli strumenti e soprattutto le parole per conoscere meglio se stessi e l'universo intero. Ecco perché le sue parole sono PAROLE FELICI, perché sono a servizio dei suoi studenti, della loro identità ed affermazione, della loro ricerca della felicità. 
Perché quello che quasi nessuno sa è che non è solo una questione di trovare il tempo o lo spazio per sé stessi, non è una di quelle cazzate new age sul piacere della lentezza eccetera: è proprio un vostro diritto, sacrosanto, andarvi a riprendere la vostra vita, non permettere mai a nessuno di decidere chi siete e cosa siete, ed è un crimine, letteralmente un crimine contro l’umanità, riempire i vostri specchi di parole che non avete scelto voi e che non vi permettono di vedere chi siete e cosa siete!



#prodottofornitoda Garzanti 

©TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Nessun commento