Review Party: Il tessitore - Cristina Rava
Misteriose morti sconvolgono l'entroterra ligure. Per Spinola e Rebaudengo i giochi si complicano.
Titolo: Il tessitore
Serie: Il commissario Rebaudengo #8
Autore: Cristina Rava
Editore: Rizzoli
Genere: Noir
Link d'acquisto: IBS
TRAMA
Il commissario Bartolomeo Rebaudengo e il medico legale Ardelia Spinola sono un pilastro l'uno per l'altra: tra alti e bassi, una storia d'amore e un'amicizia scoppiettante, hanno sempre condiviso ogni difficoltà che la vita li ha costretti ad affrontare. A innescare il vizioso circolo degli eventi, questa volta, è il rinvenimento del corpo di una ragazza nel vano di un pick-up di un malcapitato idraulico a un posto di blocco nell'entroterra ligure. Dai primi esami eseguiti la causa del decesso sembra essere compatibile con una caduta, ma la dottoressa Spinola nota un tentativo di strangolamento. Gli indizi sono comunque scarsi. È a questo punto che arriva, del tutto inaspettata, la telefonata di Augusto, un occasionale compagno di aperitivi di Ardelia che, chiuso in un'auto al buio e strafatto, le chiede di raggiungerlo con una certa urgenza perché ha commesso una pazzia grossa quanto una casa... Per non parlare poi della presenza di una cellula eversiva di stampo fascista che, tra nebbie autunnali e giornate di sole ancora tiepide, turba la tranquillità del Basso Piemonte. Sembrano fatti privi di collegamento ma un disegno torbido e inquietante li lega. Bartolomeo, con la sua mente pacata e lucida, e Ardelia, con il suo fuoco intuitivo e la sua follia, dovranno rimetterli insieme tassello dopo tassello, immergendosi ancora una volta nelle pieghe di un enigma intricatissimo, che darà loro parecchio filo da torcere.
RECENSIONE
Il commissario Bartolomeo Rebaudengo e il medico legale Ardelia Spinola mi sono entrati nel cuore anche se ho iniziato a conoscerli nell'ultimo romanzo della serie a loro dedicata e non cominciando dall'inizio. Del resto sono o non sono una lettrice strana e particolare? E poi dalla fine si fa prima.
Scherzi a parte, nonostante ho iniziato dall'ultimo episodio che vede questa strana coppia protagonista di vicissitudini noir, posso affermare con sicurezza che si possa leggere anche senza aver letto i precedenti volumi della medesima serie, giacché lo stile narrativa della Rava è pronto ed efficace ed è soprattutto chiaro. Ok non saprò tutto di questi due e dei loro risvolti romantici, ma ne so abbastanza per poterli inquadrare.
Il commissario Bartolomeo Rebaudengo e il medico legale Ardelia Spinola sono due caratteri opposti che nel confronto diretto fanno la stessa tenerezza e generano il medesimo sorriso sardonico di Salvo Montalbano e il dottor Pasquano, o la stessa curiosità emotiva del duo CC e la ragazza di Sacrofano (la serie L'allieva de La Gazzola, per intenderci), o ancora la stessa affezione dei coniugi Vianello.
Una coppia frizzante dalle mille bollicine che esplodono già con un solo sguardo, in definitiva.
Il libro entra subito a gamba tesa nel vivo delle indagini, si apre con uno sguardo diretto sul morto, il cadavere di una ragazza completamente nuda, ritrovato su di un pick-up di un malcapitato idraulico che si professa fin da subito innocente. Dai primi esami la morte sembra compatibile con una caduta accidentale, ma la dott.ssa Spinola nota dei segni di strangolamento e quindi un caso che va necessariamente approfondito.
Ma gli indizi per parlare di omicidio sono ancora troppo pochi per gli inquirenti, fino a quando il medico legale non riceverà una telefonata controversa da un suo amico di aperitivi, l'architetto Augusto De Bernardis. Quest'ultimo, ubriaco e strafatto nell'abitacolo della sua auto, le chiede di raggiungerlo con urgenza perché ha fatto una pazzia.
Nel frattempo una cellula sovversiva di stampo fascista rischia di minare la tranquillità della zona del Basso Piemonte.
Fatti che sembrano tutti scollegati ma a cui, la praticità del commissario Rebaudengo e la curiosità a volte folle della Spinola, sapranno dare l'esatta collocazione, ricostruendo tessera dopo tessera un puzzle un quadro ramificato e criminale, con pennellate di mera depravazione.
Il giallo della Rava mi ha colpito molto, il suo stile narrativo incisivo e solido, i suoi due protagonisti insoliti e tremendamente umani - lui placido e buongustaio, lei tosta e schietta - e un terzo protagonista che fa da cornice verde con gli splendidi declivi delle Langhe, una terra dai sapori decisi e tradizionali che riflettono gli umori e le stagioni delle vicende narrate.
Una serie che merita di essere approfondita, e questa volta dall'inizio.
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