Review Party: Draconis Chronicon - Manlio Castagna

Tra briganti, licantropi e streghe in grado di scatenare tempeste, un'avventura epica in cui scienza e magia si mescolano: alla ricerca del fuoco del drago, e alla scoperta di se stessi.

Titolo: Draconis Chronicon
Autore: Manlio Castagna
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy/narrativa ragazzi
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TRAMA

Salerno, anno 1066. Un predicatore vaga per le strade annunciando la fine del mondo: «La Bestia si sta risvegliando! Temete il drago, perché il giorno dell'eclisse è vicino!». Il giovane Barliario non presta attenzione alle parole di sventura, ma quella sera stessa il padre Rainardo, alchimista, viene sorpreso da un incendio nel suo laboratorio. Quando lo portano fuori è ancora vivo, ma sfigurato dal fuoco. E mentre Barliario veglia al suo capezzale, compare una figura misteriosa e incappucciata, Arimane, che gli rivela: «Portami il fuoco del drago e Rainardo sarà salvo». Barliario non ha bisogno di pensarci: deve partire. Lo accompagnano l'amico Shabbatai, che sogna di diventare un guerriero, Trotula, giovane studentessa di medicina dall'intelligenza disarmante, Mercuriade, dai misteriosi poteri, e la piccola Ligea, che riesce a parlare con i morti. Tra briganti, licantropi e streghe in grado di scatenare tempeste, un'avventura epica in cui scienza e magia si mescolano: alla ricerca del fuoco del drago, e alla scoperta di se stessi.



RECENSIONE

Può sembrare una cosa ovvia ma vi giuro che non lo è, questo non è il solito libro per ragazzi ma è molto di più. E' un romanzo che racconta, a modo suo ovviamente, l’Italia Medievale, mettendo in scena personaggi ispirati a figure vere, controcorrente e rivoluzionarie del periodo, come Trotula de Ruggiero, donna medico che si è occupata di ginecologia e ostetricia, e Pietro Barliario, medico e alchimista. Il tutto arricchito dalla fervida e intelligente immaginazione dell'autore che è sceneggiatore, regista, critico cinematografico, e da oltre vent'anni organizzatore del festival di Giffoni, non uno qualunque insomma. 

Manlio Castagna mi ha davvero affascinata con questa avventura epica, il suo drago dai magici poteri, e soprattutto col suo cast di personaggi super, un gruppo di ragazzi pronti a sfidare il proprio destino. E con una storia apocalittica che per la prima volta non fa paura, ma fa venir voglia di viverne l'essenza avventurosa.

Ma di cosa parla esattamente? Le Cronache di Drago rappresentano una leggenda famosa ma persa nella notte dei tempi nella Salerno del 1066, una di quelle storie bisbigliate a cui non si vorrebbe mai dare credito per la potenza distruttiva che potrebbero generare, di cui esiste una vetusta traccia su carta.
«Questo è un volume antichissimo. Dentro c'è una storia che ha avuto inizio molto prima che questa città finisse nelle mani dei Longobardi.» Barliario non riusciva a cavare una parola dalla bocca, sempre più terrorizzato. Si limitò a scuotere la testa. «È chiamato "Draconis Chronicon"» disse Arimane. «Le cronache del drago.»
Non ci vogliono pensare gli amici per la pelle Barliario e Shabbatai, proiettati verso il futuro e i loro sogni da realizzare, ma quando il padre di Barliario, l'alchimista Rainardo, si trova suo malgrado coinvolto in un incendio nel suo laboratorio restando sfigurato, una figura misteriosa appare a Barliario dicendogli che l'unico modo per salvare il padre è trovare e naturalmente prendere il fuoco del drago.

A Barliario non resta che seguire le istruzioni di Arimane per salvare l'adorato genitore: affrontare la Bestia e portare il fuoco fuori dal tempio dove staziona il Drago. E siccome affrontare un animale del genere non è roba da tutti i giorni ha bisogno di una squadra fortissima, e quindi del suo amico Shabbatai in primis, Mercuriade dai poteri misteriosi, Trotula l'aspirante dottoressa dall'intelligenza alla Hermione Granger, e la piccola Ligea, che riesce anche a comunicare con l'aldilà.

La corazzata combriccola partirà per un viaggio spettacolare, all'insegna di un'avventura indimenticabile non priva di pericoli e colpi di scena. Un libro ben fatto a volte ripetitivo, ma una storia che tutti dovrebbero leggere, perchè l'avventura, che che se ne dica, piace a tutti. 






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