Review Party: In due sarà più facile restare svegli - Giorgia Surina

Con una penna delicata e attenta, Surina dà vita a un romanzo toccante, che ragiona su temi brucianti ed estremamente attuali come la maternità e l'identità familiare. Un esordio che vuole accendere la luce su una pratica – la pma – che è ancora un tabù nella nostra società ma che è più diffusa di quanto si pensi e la cui strada è lastricata di gioie, dolori ed emozioni tutte da raccontare.

Titolo: In due sarà più facile restare svegli
Autore: Giorgia Surina
Editore: Giunti
Genere: Narrativa contemporanea
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TRAMA

Mettere al mondo un figlio, tutti prima o poi ci pensano. E le risposte, le età, le modalità variano con le persone, con le loro esperienze, con i loro corpi. Ma che succede per una donna alla soglia dei quarant'anni, che ha un grande desiderio di maternità e nessuna prospettiva immediata di realizzarlo? O, forse, una possibilità c'è? Gaia è stata appena mollata dopo una storia di dodici anni da quello che è stato ironicamente ribattezzato Capitan Schettino. Bea passa invece da un uomo all'altro e comincia a essere disillusa all'idea di trovare quello “giusto”. Le due sono legate da un profondo rapporto di amicizia e dalla stessa visione del futuro. Così, in un pomeriggio di lacrime condivise, nasce l'audace proposta: «E se lo facessimo insieme?». Se entrambe si sottoponessero alla procedura di procreazione assistita, mettessero al mondo un bambino e poi li crescessero insieme? Perché esistono tante forme di amore e tanti modi di diventare mamma e, in fondo, la famiglia è soprattutto quella che ci costruiamo. Un atto di puro egoismo? Una straordinaria pazzia? Sono molti i dubbi, le domande e le paure alle quali dovranno trovare una risposta le protagoniste di questa meravigliosa storia. 


RECENSIONE

La maternità quando arriva arriva, un po' come una chiamata per vocazione. Come dice la stessa autrice, tutte prima o poi pensano alla possibilità di diventare madre, almeno una volta nella vita ci pensano. Escluse coloro le quali non vogliono affrontare una gravidanza e di conseguenza diventare genitrici, tutte le altre donne prima o poi sentono il desiderio o la necessità di mettere al mondo un bambino, che siano in coppia oppure no.

Se per le donne in coppia (etero od omo non fa differenza) il più delle volte rappresenta il coronamento anche di un sogno a due, una sorta di evoluzione del rapporto come frutto di un amore, per una donna single invece è un bisogno viscerale che si manifesta quando meno si aspetta, perché se oggi le donne hanno capito che possono vivere bene senza un compagno, più difficile ammettere che si possa star bene senza un figlio.

Perché un figlio non è uno qualsiasi, un figlio è una parte di te in divenire, una parte di noi che si coniuga al futuro, a volte la parte migliore di noi e la cosa migliore che possiamo fare su questa terra.

Giorgia Surina, autrice di "In due sarà più facile restare svegli", si pone qua, nel preciso contesto in cui il figlio diventa una scelta d'amore personale e svincolata dal legame di coppia. Col suo libro esordio lancia un provocatorio appello alla legge italiana nella misura in cui una donna single non può avvalersi della procreazione medicalmente assistita (pma), ed implicitamente non capace di adozione. 

Surina racconta, attraverso le storie delle due protagoniste, Gaia e Bea, l'esperienza della maternità condivisa, in cui due amiche decidono di diventare madri, prima che sia troppo tardi per l'orologio biologico, ma senza un uomo, senza nessuno dei casi umani che li ha condotto fin lì, ad essere pienamente consapevoli della loro essenza di donne indipendenti. 
Sentivo la necessità di scardinare il cliché e ribaltare la prospettiva. Non potevo più aspettare quell'opportunità che non voleva arrivare. Non avevo più tempo. Non avevamo più tempo. Fu così che decisi, quasi senza rendermene conto, ma assecondando una spinta istintiva che sapevo non si sarebbe placata, che ce la saremmo creata da sole un'opportunità. Che se la vita non ce l'aveva fatta incontrare sul nostro cammino, ce la saremmo inventata. Cambiando strada e volgendo lo sguardo altrove, forse finalmente su chi, fino ad allora, non avevamo mai guardato davvero.
E' una storia che si legge tutta d'un fiato a ritmo emozionale, in quanto la vicenda segue il substrato psicologico di Gaia e Bea, per le quali la strada che hanno deciso di intraprendere sarà irta di difficoltà compreso il biasimo delle loro famiglie d'origine, i pregiudizi della società in cui vivono, i dubbi intestini che loro stesse hanno sull'evento, il dover fare i conti con le esigenze di un corpo umano che cambia e che richiede attenzioni. 

Ma soprattutto sarà un processo molto intenso in cui verranno messe sul piatto tutte le fragilità ed insicurezze delle protagoniste, tutti i loro ripensamenti, fino al superamento delle rimostranze e alla bellezza del potere della condivisione, perché in amicizia è più facile essere solidali e affrontare ogni passo insieme, fianco a fianco, in fondo in due è più facile restare svegli!





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