Recensione: Mrs March. La moglie dello scrittore - Virginia Feito

Un romanzo fenomenale che combina atmosfere hitchcockiane con uno humour incredibilmente nero.

Titolo: Mrs March. La moglie dello scrittore
Titolo originale: Mrs March
Autore: Virginia Feito
Editore: Harper Collins
Genere: Giallo
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TRAMA

L'ultimo romanzo di George March è come sempre un successo, adorato dai lettori e dalla critica. Nessuno potrebbe essere più fiero della sua devota moglie, che si sente parte di tutti gli onori e i riconoscimenti: Mrs. March è infatti completamente dedicata al marito. La sua vita nell'Upper East Side segue una rigida routine fatta di dignità e totale controllo. Finché una mattina, mentre compra il pane nella consueta pasticceria, Mrs. March conversa con la commessa e per caso capisce che la protagonista del romanzo, una disgustosa e meschina prostituta, è ispirata a lei. Stringendo la borsetta di pelle nei guanti color menta, fugge dal negozio, sconvolta. Cosa può aver fatto per meritare una tale umiliazione? Il sospetto comincia a insinuarsi insidioso nella sua mente. E tutto quello che credeva di sapere su George e su se stessa inizia a sembrarle un inganno. La paranoia la spinge a frugare tra i documenti del marito, fino a trovare un articolo di giornale che parla di una donna scomparsa. Forse George c'entra qualcosa? Nella notte, Mrs. March inizia a sentire strani rumori, i pensieri la assalgono senza sosta e in più nella casa iniziano ad apparire degli scarafaggi impossibili da debellare... Finché la donna decide. Deve fare qualcosa per scoprire la verità. 

RECENSIONE

Avete presente quando ci facciamo molti film mentali e ci isoliamo totalmente dal mondo circostante? Siete poi in grado di visualizzare quell'esatto momento in cui qualcuno ci desta da quel viaggio fantastico e ripiombiamo a velocità elevata, come oggetti in caduta libera, nella realtà? Ecco, tenete presente tutto ciò, aggiungeteci paranoie psicologiche e la maniacale importanza dell'apparire, e vi troverete tra le pagine di "Mrs March. La moglie dello scrittore.", un romanzo in cui si fondono atmosfere hitchcockiane, ironia pungente e disamina critica del perbenismo. 

Virginia Feito, ex copywriter d'origine spagnola, ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi alla scrittura, e ci ha regalato un libro esordio sorprendente capace di coniugare il thriller psicologico classico e una velata quanto tuttavia lampante analisi della società moderna corrosa dall'apparire instagrammabile e dalla conseguente fragilità umana. Una società in cui si rispecchia perfettamente l'esistenza di Mrs March, ricca e borghese casalinga dell'Upper East Side. 

Mrs March vive in uno dei quartieri più in di New York insieme a suo marito, scrittore di fama mondiale, che colleziona un bestseller dopo l'altro. Ha un figlio - di cui veniamo a conoscenza, molto più in là nella lettura - una figliastra avuto dal marito da precedenti nozze e di cui è molto gelosa, e una vita che si spalma in poche attività: fare shopping, organizzazione di party esclusivi e ricevimenti mondani. Insomma una protagonista non lontana dalla signora Gilmore di "Una mamma per amica", per quanto concerne l'aspetto edonista. 

Tuttavia Mrs March è letteralmente ossessionata dal giudizio degli altri, da come le sue vicende personali e l'aspetto esteriore appaiono. Per questo, quando dalla panettiera di fiducia sente i commenti poco lusinghieri sulla protagonista dell'ultimo romanzo di suo marito George, ne resta così scioccata che ciò che ha udito innescherà un meccanismo di sgretolamento della sua personalità. 

In quella donna, in quella protagonista del romanzo che è una prostituta messa al bando persino dai suoi clienti, lei si rivede. Hanno molte cose in comune, prima fra tutte la percezione pubblica e sociale, due donne entrambe ostracizzate dal mondo in cui vivono. 
La cosa davvero vergognosa era che non aveva letto il libro. Non propriamente. Ne aveva a malapena spulciato una bozza l’anno precedente. L’epoca in cui leggeva i primi manoscritti di George, seduta a piedi nudi su una poltrona di vimini a succhiare spicchi d’arancia nel vecchio appartamento di lui, era un lontano ricordo, irriconoscibile nel suo presente grigio e contaminato.
Come ha potuto suo marito averle fatto questo? Come si è permesso l'uomo a cui ha dedicato la sua esistenza in ossequi e devozione? Per quale motivo colui che le ha messo la fede al dito ha distrutto la sua pubblica immagine, paragonandole addirittura a Johanna la prostituta? 

Dal momento che sulle apparenze Mrs March ha costruita la sua attuale esistenza, vedersi beffeggiata innesca un meccanismo di turbe interiori tali da farla folleggiare al limite della pazzia. Volete qualche esempio? Vede scarafaggi ovunque, negli specchi si riflette come se fosse un mostro a più teste, sente rumori sospetti. La paranoia si spinge a tal punto che deve frugare fra i documenti del marito per trovare qualche prova schiacciante che lo incastri. E così un semplice articolo di giornale di una donna scomparsa diventa il movente per un omicidio. E sì perché la signora dell'Upper East Side si convince che sia proprio suo marito l'assassino, e lei ha il dovere di scoprire la verità. 

Alla fine scoprirà solo una cosa, e cioè che la mette a volte gioca brutti scherzi. Specialmente quando si vive per le apparenze e il passato traumatico fatto di insicurezze e turbe infantili non da tregua. Specialmente, nonostante un guadagnato status sociale da persona in la fa sentire ancora out, banale e trascurata, una eterna incompresa. 

Virginia Feito è stata veramente una scoperta, una di quelle autrici da tenere d'occhio, perché sa cogliere le falle della società moderna, regalandoci uno spaccato - seppur grottesco e rocambolesco,  sui sempre più frequenti casi di solitudine in cui, dove non è vivere un esistenza solitaria il problema, quanto quello di non sentirsi amati, mai abbastanza per nessuno. 

Una storia piena di suspance da cui sarà tratto un film diretto e interpretato da Elisabeth Moss, si dice. 





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