Musica: Le più belle colonne sonore della fiction italiana

Della serie: come scoprire canzoni bellissime o nuovi autori.  

Uno degli aspetti che contraddistingue un prodotto televisivo da un altro è la musica, intesa come sigla, colonna sonora o sottofondo di accompagnamento. Se ci fate caso la musica è un elemento che non manca mai che si tratti di film, serie tv, fiction, pubblicità, documentari, varietà, tg e programmi d'attualità, l'unica composizione sonora tra l'altro presente nei film muti. I brani, radiofonici o meno, sono quelli che ci permettono di associare la loro melodia a quel determinato programma televisivo, ed è bellissimo dire "ma non è quel pezzo che ho sentito...", richiamando così alla memoria sigle, scene di recitazione, balletti o la réclame.

Ultimamente, grazie ad una ricca ed interessante produzione di Rai Fiction - che seguo volentieri -, ho notato con piacere che la nuova forma dello sceneggiato italiano merita il plauso sia per il parterre di attori che per la accurata selezione musicale, quest'ultima frutto di meticolose ricerche e scelte azzeccate. L'impegno che l'azienda di comunicazione ha investito mi ha permesso di scoprire un cantautorato sorprendente e dei brani senza dubbio originali e orecchiabili.

Fra queste, senza ombra di dubbio, la sigla de L'allieva, ispirata alla celeberrima serie scritta da Alessia Gazzola (la nostra ultima recensione qui) per Longanesi Editore. Il brano si chiama «A Week» ed è stato scritto, musicato ed interpretato da due simpatici ragazzi romani, Sara Cecchetto e Alex Hare. Assieme formano il duo The Shalalalas. Se state pensando alla possibilità che Sara Cecchetto sia imparentata in qualche modo col famoso dj, produttore discografico e talent scout Claudio Cecchetto, non ve lo so dire, non conosco il suo albero genealogico! Ciò che so è che Sara insieme a Alex sono una coppia artistica con un approccio alla musica originale e spontaneo, un gruppo indie nostrano molto creativo. Scoperti per caso dal regista della serie, il duo è stato letteralmente adottato, perché non solo la sigla ma anche altri brani sono stati scelti come colonna sonora. Sara e Alex hanno infatti dichiarato che i loro pezzi sembravano fatti apposta talmente erano adatti.  A Week è nata in montagna strimpellando la chitarra e le parole sono sorte di conseguenza. Per l'occasione è stato girato un nuovo videoclip che riprende scene della I serie.


Interessante sigla di testa e di coda è pure quella della serie I medici, Renaissance interpretata da Skin, la front leader degli Skunk Anansie. Il brano è nato da un'idea di Paolo Buonovino (autore di colonne sonore per il piccolo e grande schermo) che ha subito coinvolto Skin ritenendola la cantante ideale per contemperare le atmosfere rinascimentali con quelle moderne dell'elettro rock. Il videoclip della sigla è una sorta di viaggio all'interno dei luoghi di scena. Una partnership che sottolinea una forte alchimia artistica fra i due. Anche per I medici 2 la sigla è Renaissance, ma con un arrangiamento totalmente rinnovato, che mette in risalto la voce graffiante della cantante e un sound molto più grunge.


Anche se forse il nome Olivia Seller non vi dice nulla dovete ascoltarla mentre canta. La sua voce è come quella delle sirene: incanta! Una timbrica appassionata e pungente ed una interpretazione così accorata da percepirla sotto pelle. E' lei che nella prima serie canta i brani di Andrea Guerra mentre nella seconda interpreta pezzi scritti da lei stessa. E' lei che ha ricevuto apprezzamenti da pubblico e critica per aver firmato la colonna sonora de "Il giovane Montalbano", creata estemporaneamente, assecondando l'ispirazione e l'atmosfera popolare siciliana, dando così vita a dei brani di straordinaria intensità. L’artista palermitana è figlia di Enzo ed Elvira Sellerio, artefici del successo editoriale di Andrea Camilleri. Questa è la sigla di chiusura di ogni episodio.


Sempre il compositore Paolo Buonovino insieme al frontman dei Negramaro Giuliano Sangiorgi sono a firma della sigla di "Tutto può succedere", fiction Rai dedicata alle tre generazioni della grossa e grassa famiglia Ferraro. Il brano, fortemente ispirato alla tematica principale della serie, è meraviglioso come un grande abbraccio, solo messo in note sul pentagramma. La voce penetrante di Giuliano Sangiorgi non ha bisogno di spiegazioni, si commenta benissimo da sé.


The icing on the cake è la presenza di Matilda De Angelis che, quasi in tutte le puntate della serie completa, delizia i telespettatori con brani inediti e non e con la sua voce un poco angelica un po' graffiante, sottile eppure capace di un'ampiezza stupefacente. Lei è da ascoltare ad occhi chiusi, una intonazione a dir poco spettacolare, l'amica a cui doneresti una chitarra per poterti beare delle sue interpretazioni live fuori porta, o per poterla riascoltare in cuffia, o per poterla sentire in loop in auto.

E per concludere il pezzo leitmotiv della serie che fa anche da sigla finale, scritta da Paolo Buonovino in collaborazione con Raphael Gualazzi, che è pure l'interprete del brano: Pinzipo. 

 


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