Mayans M.C. è una serie televisiva statunitense prodotta da Kurt Sutter ed Elgin James per FX. Iniziata il 4 settembre 2018 e composta da 10 episodi, è già stata trasmessa negli Stati Uniti, mentre in Italia avrà il via proprio da oggi, 6 dicembre, su Fox.
Quando alle mie orecchie è giunta la notizia di una serie spin-off di Sons of Anarchy, che per me regna incontrastata nella sua perfezione, ho avuto paura. Soprattutto perché i protagonisti sarebbero stati i Mayans, che a Charming erano i nemici/amici per eccellenza dei SAMCRO.
Ma la prima novità rispetto alle mie aspettative velate di timore è stata messa in evidenza già dal pilot: non abbiamo a che fare con i Northern Mayans, sebbene Marcus Alvarez – loro presidente – sia una comparsa quasi costante in Mayans M.C. I protagonisti dello spin-off sono i Southern Mayans, che vivono e operano a Santo Padre - cittadina fittizia sul confine tra California e Messico - e, nello specifico, un giovane: Ezekiel “EZ” Reyes.
Non aspettatevi però un nuovo Jax Teller: nessuna eredità ingombrante alle spalle, nessun peso derivante dall’essere figlio di colui che ha contribuito a dare vita al club. EZ è un prospect, una nuova recluta, che entra a far parte di un mondo dove già milita Angel, il fratello maggiore. Provenienti da una famiglia latina, i due fratelli sono molto diversi tra loro: in particolare, EZ e la sua notevole intelligenza erano destinati a grandi cose, prima che la violenza del cartello distruggesse tutto. Evidente sin da subito è quindi un desiderio di vendetta, un penetrare all’interno di quelle stesse dinamiche che hanno portato alla distruzione della sua vita per poterle minare dall’interno.
Gli elementi in comune con Sons of anarchy ci sono: il senso comunitario dato dall’appartenere a un club, il mondo della droga, la vendetta, il rapporto pericoloso coi cartelli messicani e, sopra ogni cosa, il simbolismo. Non è assolutamente un caso, infatti, che ogni episodio abbia il nome di un diverso animale, associato ad altrettanti personaggi.
E per i fan di Sons of Anarchy, come non restare colpiti dai primi minuti del pilot? Pochi indizi, per evitare spoiler: un ragazzo in sella alla sua motocicletta che percorre una strada solitaria e dei corvi a terra, dinanzi a lui. Il presagio in Sons of Anarchy l’abbiamo compreso appieno solo nell’ultimo episodio, ma sarà così anche per Mayans? E, soprattutto, il diverso destino dei volatili nei due pilot può già preannunciarci l’epilogo della storia di EZ?
Ma la prima novità rispetto alle mie aspettative velate di timore è stata messa in evidenza già dal pilot: non abbiamo a che fare con i Northern Mayans, sebbene Marcus Alvarez – loro presidente – sia una comparsa quasi costante in Mayans M.C. I protagonisti dello spin-off sono i Southern Mayans, che vivono e operano a Santo Padre - cittadina fittizia sul confine tra California e Messico - e, nello specifico, un giovane: Ezekiel “EZ” Reyes.
Non aspettatevi però un nuovo Jax Teller: nessuna eredità ingombrante alle spalle, nessun peso derivante dall’essere figlio di colui che ha contribuito a dare vita al club. EZ è un prospect, una nuova recluta, che entra a far parte di un mondo dove già milita Angel, il fratello maggiore. Provenienti da una famiglia latina, i due fratelli sono molto diversi tra loro: in particolare, EZ e la sua notevole intelligenza erano destinati a grandi cose, prima che la violenza del cartello distruggesse tutto. Evidente sin da subito è quindi un desiderio di vendetta, un penetrare all’interno di quelle stesse dinamiche che hanno portato alla distruzione della sua vita per poterle minare dall’interno.
Gli elementi in comune con Sons of anarchy ci sono: il senso comunitario dato dall’appartenere a un club, il mondo della droga, la vendetta, il rapporto pericoloso coi cartelli messicani e, sopra ogni cosa, il simbolismo. Non è assolutamente un caso, infatti, che ogni episodio abbia il nome di un diverso animale, associato ad altrettanti personaggi.
E per i fan di Sons of Anarchy, come non restare colpiti dai primi minuti del pilot? Pochi indizi, per evitare spoiler: un ragazzo in sella alla sua motocicletta che percorre una strada solitaria e dei corvi a terra, dinanzi a lui. Il presagio in Sons of Anarchy l’abbiamo compreso appieno solo nell’ultimo episodio, ma sarà così anche per Mayans? E, soprattutto, il diverso destino dei volatili nei due pilot può già preannunciarci l’epilogo della storia di EZ?
Il vero pregio dello spin-off, tuttavia, è la sua capacità di discostarsi dalla serie madre, dando vita ad una storia che prende a tal punto da far smettere immediatamente di fare paragoni indesiderati. E nonostante qualche comparsa qui e là che ci ricorda quanto Sons of Anarchy sia radicato nelle nostre ossa, riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo, con personaggi ben caratterizzati e un plot avvincente e ben strutturato.
Ambientata quattro anni dopo le vicende di Sons of Anarchy, Mayans chiarisce appieno le sue intenzioni già col primo frame, in cui appare una scritta, situata sul muro che segna il confine tra Stati Uniti e Messico: “Divided we fall. Divididos caemos”. Motore della serie saranno proprio il conflitto interiore e la divisione politica all’interno del club, che porteranno i componenti a schierarsi in fazioni contrapposte.
Una prima stagione brillante e convincente, che ha posto le basi per un’attesa continuazione: FX ha rinnovato Mayans M.C. per una seconda stagione, attesa nel 2019.
Ambientata quattro anni dopo le vicende di Sons of Anarchy, Mayans chiarisce appieno le sue intenzioni già col primo frame, in cui appare una scritta, situata sul muro che segna il confine tra Stati Uniti e Messico: “Divided we fall. Divididos caemos”. Motore della serie saranno proprio il conflitto interiore e la divisione politica all’interno del club, che porteranno i componenti a schierarsi in fazioni contrapposte.
Una prima stagione brillante e convincente, che ha posto le basi per un’attesa continuazione: FX ha rinnovato Mayans M.C. per una seconda stagione, attesa nel 2019.
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