Review Party: La sorellanza - Christina Dalcher

Un romanzo provocatorio e sottilmente attento alla eterna lotta tra maschilismo e femminismo. 

Titolo: La sorellanza 
Titolo originale: Femlandia
Autore: Christina Dalcher
Editore: Editrice Nord
Genere: Fantascienza
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TRAMA

Miranda non ha mai condiviso le idee della madre, una femminista radicale che ha abbandonato la famiglia per creare Femlandia, una comunità interamente gestita da donne. Tuttavia, ora che la crisi economica ha messo in ginocchio il Paese, che crimini e saccheggi sono all’ordine del giorno, e che lei stessa è oppressa dai debiti, Miranda non ha altro posto in cui andare se non quello Stato nello Stato che negli anni è diventato prospero ed efficiente, e ha fatto della solidarietà e della sorellanza la sua cifra distintiva. In effetti, all’inizio per Miranda è un sollievo sentirsi finalmente al sicuro: le viene assegnata una casa accogliente e le vicine sembrano sempre pronte a darle una mano. Eppure ben presto si rende conto che, dietro quella facciata perfetta, si cela una realtà inquietante. Mancano del tutto gli uomini. A scuola ci sono solo alunne, così come tutte le neonate sono femmine. E quando a due ragazzini in pericolo viene negato un aiuto perché maschi, Miranda capisce di non poter restare a guardare e decide di lottare per ciò che ritiene giusto. Ma troppo spesso la giustizia è un lusso, soprattutto se sei donna e se la posta in gioco è la tua libertà. Perché c’è un prezzo da pagare per sfuggire a un mondo governato dagli uomini…


RECENSIONE

Christina Dalcher sa come inquietarmi. E' successo con "Vox", si è ripetuto con "La classe" ed ora con "La sorellanza". La sua carta vincente è mostrare agli essere umani - più nello specifico ai suoi lettori - come in ogni situazione c'è sempre il rovescio della medaglia, che i mondi ideali, quelli che immaginiamo noi, sono solo ideali e che poi non sono così perfetti come vorremmo che fossero. 

Attenzione a non equivocare: la Dalcher non inneggia alla normalità nè alla mediocrità, dice soltanto che la realtà, malgrado a volte non sia proprio il massimo, è pur sempre meglio dello scenario fantastico e mai sperimentato che la nostra mente ci ha prospettato. 

E allora la scrittrice che fa? Mette nero su bianco i nostri mondi ideali e li scompone pezzo per pezzo dimostrandoci che il puzzle che avevamo creato era completamente distorto. Leggetevi le trame di tutti i suoi libri e capirete meglio quello che sto qui a dirvi. 

Ne "La sorellanza" ha creato Femlandia, una comunità per sole donne dove si vive in tranquillità ed armonia, facendo della solidarietà e del femminismo il suo manifesto. Miranda, la nostra protagonista, si è sempre tenuta alla larga da questa comunità, avendo sempre pensato che non fosse l'isola felice che sua madre, la fondatrice, avesse dipinto. Miranda non ha mai condiviso le idee di sua madre, eppure quando il mondo circostante si fa pericoloso per se e sua figlia Emma, devastato com'è da un Grande Depressione nel 2022 (non tanto inimmaginabile, visto il periodo contingente che stiamo vivendo) è proprio li che cerca rifugio, nella comunità fondata dalla madre Win. 

Win è una donna dura, una femminista che sfocia nell'odio profondo vero tutta la categoria maschile, e questo Miranda non l'ha mai condiviso, specialmente per il livore ardente che nutriva nei confronti di suo padre. Win accoglie nella sua grande casa tutte le donne che condividono la sua stessa filosofia di vita, tenendo fuori dalla loro esistenza e maltrattando tutti gli uomini, come fossero animali allo stato brado. E non aggiungo altro altrimenti rischio di fare spoiler. 

E' una struttura orrida quella di Femlandia che ricorda la terribile Gilead di Margaret Atwood ne "Il racconto dell'ancella". Un sistema di schiavitù riproduttiva modellato su esempi storici di vita reale accaduti in tutto il mondo, in particolare sulla riduzione in schiavitù dei neri. Ma invece di uomini conservatori che schiavizzano donne e ragazze, ci sono donne con abiti svolazzanti e capelli ornati di fiori  che imprigionano e aggrediscono sessualmente i maschi per scopi riproduttivi, partecipando a un essenzialismo biologico che garantisce i diritti umani fondamentali solo alle donne. Una femminilità tossica che non si limita a odiare gli uomini, ma si manifesta anche nella transfobia. Certe scene, credetemi sulla parola, sono davvero raccapriccianti. 

Alternando i retroscena di Win e il viaggio di Miranda dal pericolo post-apocalittico alle strane sfide di Femlandia, il romanzo porta le due donne verso il conflitto che sussiste da tutta la vita di Miranda, questa volta però la sopravvivenza è la posta in gioco.

La sorellanza è un romanzo strano, politicamente discutibile, che rasenta la scorrettezza verso il genere maschile. Non credo fosse intenzione della Dalcher disprezzare gli uomini, quanto piuttosto suggerire alle donne di stare attente a non diventare come loro, autori nel mondo reali di abusi perpetrati a danno delle donne. Secondo me, segna più una riconciliazione uomo-donna, nella misura in cui se c'è rispetto fra le parti ci può essere convivenza pacifica sotto lo stesso cielo. 

Vi dico: leggetelo e siate clementi, e soprattutto lasciatevi sorprendere.






#prodottofornitoda Editrice Nord 

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1 commento

  1. Parliamo di https://streamingcommunity.onl/ cinema: gli elementi di fantasia, i sogni, in cui un giovane organismo riversa i suoi bisogni, le sue idee su cosa vorrebbe, cosa dovrebbe essere, sono un ottimo momento educativo.

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