Recensione: Il lupo e la preda - Franco Mieli
Il lupo è tornato per completare il massacro di cinque anni prima.
Titolo: Il lupo e la preda
Autore: Franco Mieli
Editore: Leone Editore
Editore: Leone Editore
TRAMA
Durante il trasferimento dal carcere di Spoleto a quello dell'Aquila, Marcello Ferretti e un complice riescono in quella che sembrava un'impresa impossibile: fuggono, lasciando dietro di sé una scia di morte e violenza. La loro, però, non è un'evasione a scopo di fuga. È stata architettata nei minimi dettagli da Ferretti, pluriomicida, per portare a termine una vendetta iniziata cinque anni prima; non si fermerà fino a che non sarà soddisfatto. Sulle sue tracce si mettono i carabinieri Alessandro Sorgi, che cinque anni prima ha catturato il killer, e Massimo Cerci, con un passato doloroso alle spalle. Ferretti, tuttavia, si dimostrerà difficile da catturare, evasivo come un fantasma e letale come un lupo. La caccia all'uomo si rivelerà più difficile del previsto, come una sanguinolenta partita a scacchi, in cui entrambe le parti cercheranno di anticipare le mosse dell'altro.
RECENSIONE
Secondo me Ferretti si è rifugiato di nuovo in Abruzzo. Quello è mezzo uomo e mezzo lupo. Quache episodio della sua infanzia legato proprio a questi animali deve avergli provocato un trauma, forse addirittura una scissione della personalità. Inizio a pensare che anche lui, dopo la caccia e l'abbattimento della preda, debba far ritorno alla sua tana per nascondersi e riposare.
Da un lato Marcello Ferretti, il fuggitivo che insieme al suo complice seminano distruzione e morte, lasciando dietro di loro una scia di sangue terrificante, dall'altra il maresciallo Sorgi e il maggiore Cerci che inseguono per i boschi abbruzzesi il braccio e la mente di questo folle piano.
Scritto in terza persona con un ritmo serrato, capitoli brevi, e frasi corte ed incisive, "Il lupo e la preda" non dà tregua al lettore, si legge velocemente e in modo vorace, quasi famelico, come l'implacabile desiderio di vendetta del predatore. Il lupo è tornato e deve concludere il massacro iniziato cinque anni prima.
Ferretti è un personaggio forte e determinato, una sorta di caterpillar ispido che nessuno è in grado di fermare. Il suo progetto ideale non conosce limiti ed ostacoli, e se qualcosa o qualcuno intralcia il suo selciato viene chiaramente fatto fuori, eliminato senza il minimo tentennamento. Il protagonista è così freddo e spietato che pare non avere sentimenti di alcun tipo, non un briciolo di pietà, niente lo trafigge nulla lo emoziona. E' quasi spaventoso conoscerlo attraverso le pagine di un libro, perché pare venirne fuori con grinta ad intimorire i lettori.
Ma i carabinieri Sorgi e Cerci non demordono e gli danno filo da torcere. Addestrati a dovere, sanno come comportarsi di fronte ad uno scenario del genere, sono intuitivi e preparati, e al momento opportuno sono in grado di adottare la giusta strategia per scombinare i piani del lupo.
In una caccia all'uomo senza precedenti dalla capitale ai fitti boschi dell'Abrruzzo, attraversando paesini di montagna, la storia del lupo e della preda si snoda in mondo lento eppure veloce, come una classica partita a scacchi dove ognuno fa la sua mossa e la controparte cerca di anticipare quella del suo avversario.
L'autore è riuscito a creare un thriller puro pieno di attrattiva dove il serial killer non è il classico assassino con traumi infantili devastanti, ma solo un uomo spietato e freddo con una missione sanguinaria da compiere. E sulla sua strada ha posto due antagonisti all'altezza che mitigano in qualche modo la brama vendicativa del protagonista. L'ambientazione nella fitta boscaglia, le luci quasi impercettibili della notte hanno creato quel giusto scenario inquietante che è un surplus per questo libro. Insomma Mieli che è al suo esordio letterario, con uno stile semplice ed efficace si è dimostrato all'altezza della situazione.
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