Blog Tour: L'orchestra rubata di Hitler - Silvia Montemurro

Riportando alla luce uno dei crimini meno noti della storia nazista, Silvia Montemurro compone e dirige con maestria una travolgente opera a due voci, quelle di due donne divise dalla Storia e unite dalla musica.

Titolo: L'orchestra rubata di Hitler
Autore: Silvia Montemurro
Editore: Salani 
Genere: Romanzo storico
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TRAMA

Berlino, anni Trenta. A Elsa hanno sempre chiesto di obbedire, di fare prima la brava bambina, poi la perfetta moglie tedesca. Intorno a lei, molte donne hanno fatto lo stesso, pronte a servire il Reich accanto ai loro uomini invincibili. Ma l’equilibrio fragile sul quale è costruita la sua vita sta per spezzarsi: suo marito Heinrich, ufficiale delle SS, ha ricevuto un importante incarico segreto, e per la prima volta non è disposto a parlarne con lei. Per scoprire di cosa si tratta, una sera lo segue di nascosto, lo vede entrare in un appartamento, parlare con un superiore, infine trafugare la custodia di un violino. Non un violino qualunque: un Guarneri del Gesù, uno dei pochi esistenti, dal valore inestimabile. Ma Elsa vede anche un’altra cosa: la foto della ragazza che possedeva quello strumento, nei cui occhi riconosce una sofferenza comune. Decide così di cercarla, a qualunque costo, anche se questo significherà mettersi in grave pericolo e gridare la sua voglia di libertà in faccia all’uomo più pericoloso che il Novecento abbia conosciuto. 


II TAPPA: LA BERLINO DEGLI ANNI '30

Berlino era ed è tutt'oggi una città eclettica, sotto certi aspetti inafferrabile, sempre orientata verso il futuro e mai adagiata sul suo passato. Metropoli dai mille volti, Berlino viene considerata la Babilonia tedesca, l'icona della modernità dove, negli anni '30 - ovvero gli anni di cui discorriamo -, nonostante inflazione, caos e miseria, il popolo folleggiava inconsapevole di fronte all’incombente apocalisse. 

Silvia Montemurro, in "L'orchestra rubata di Hitler" - un romanzo meraviglioso e commovente oltre ogni aspettativa bisogna dirlo - fotografa un paesaggio urbano carico di luci e ombre, dove al degrado e alla violenza sociale si affianca lo sventolio sanguinolento di falci, martelli e svastiche. 

Berlino a quell'epoca si presentava dunque come una contraddizione in termini: da un lato il terribile e temibile regime hitleriano e un guerra mondiale pronta ad esplodere, dall'altro serate all'insegna della buona musica e del glamour. E forse non tutti sanno che prima dell'ascesa al potere del Fuhrer, la città dell'Alexanderplatz è stata precursore del DDL Zan. Quello che accadde a Berlino più di cento anni fa, ovvero la non discriminazione delle diversità razziali sessuali, avrebbe potuto condurre l’Europa verso una società migliore, ma l’ombra del nazismo ha distrutto tutto pochi anni dopo. E' a questa città che dobbiamo l’odierna nostra comprensione dell’identità omosessuale.

Nel periodo a cavallo tra la Repubblica di Weimar e l’avvento del nazismo, del resto anche gli spettacoli di intrattenimento come il Kabarett - che mettevano in scena argomenti politici e sessuali facendo storcere il naso ai benpensanti mentre suscitavano divertimento tra il pubblico più smaliziato - erano legati all'ambiguità di personaggi come Marlene Dietrich e Kurt Weill. Inoltre erano un potente e legale mezzo per organizzare attività anti fasciste.

Nel romanzo di Silvia Montemurro è questa l'aria che si respira: intensa, stravagante e preludio di una tragedia immane. 

Questo è anche il primo romanzo che racconta la Sonderstab Musik, una squadra segreta delle SS che Hitler incaricò di trafugare i più preziosi strumenti e spartiti musicali. Chiaramente le prime vittime di tutto ciò furono gli ebrei, le cui opere originali non potevano essere eseguite, gli spartiti bruciati e i preziosi strumenti trafugati. 

La storia si sviluppa in questo clima di latente esplosione, in cui la protagonista va alla ricerca di un violino, un Guarneri del Gesù, un violino eccezionale creato da una famiglia di litai da generazioni, i Guarneri appunto. 

In un mix di storia e giallo, la vicenda si dipana in una cornice dalle tinte accese e fosche. 





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