Review Party: I sopravvissuti - Alex Schulman
La storia indimenticabile di una famiglia che si sgretola e la splendida cronaca di una mente che si disfa sulla scia di una tragedia. Alex Schulman dà vita a un'opera letteraria sbalorditiva, calando alla fine il sipario con un colpo di scena sconvolgente. Al tempo stesso una storia di formazione e un confronto col passato, I sopravvissuti mescola l'acutezza emotiva di Edward St Aubyn e la verve letteraria di Ian McEwan con echi toccanti di un classico come Stand by Me.
Titolo: I sopravvissuti
Titolo originale: Överlevarna
Autore: Alex Schulman
Editore: Mondadori
TRAMA
Tre fratelli tornano al cottage in riva al lago dove, più di due decenni prima, una tragedia ha cambiato il corso delle loro vite per sempre. Sono venuti a spargere le ceneri della loro madre, il cui ultimo desiderio era di riposare da sola in riva al lago. Viaggiano attraverso un paesaggio familiare, ma anche attraverso il tempo: eccoli bambini, gambe abbronzate e occhi affamati, abbandonati a se stessi in una famiglia dove gli adulti sono crollati; eccoli giovani uomini, estranei ma nello stesso tempo legati l'uno all'altro dalla storia che li definisce. C'è Nils, il maggiore, che da ragazzo non vedeva l'ora di fuggire da quella casa soffocante, e Pierre, il più piccolo, vittima degli altri e sempre pronto a scatenarsi. E poi c'è Benjamin, il pacificatore, perennemente alla ricerca di una via d'uscita. Si pone tra i suoi fratelli come caposaldo della famiglia, in guardia per le discussioni che incombono tra di loro. Ma con il passare degli anni è cresciuto sempre più svincolato dalla realtà, come bloccato, mentre la vita intorno a lui continua a scorrere. Benjamin guida l'auto lungo la vecchia strada sterrata, i suoi fratelli sono accanto a lui, tra di loro scorre una corrente pericolosa, si è arrivati alla resa dei conti. Cos'è successo davvero quel giorno d'estate in cui tutto è andato in pezzi?
RECENSIONE
“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.” (cit. Lev Tolstoj)
Quella de "I sopravvissuti" è una famiglia infelice a modo suo, come ogni buona famiglia si rispetti hai i suoi problemi disfunzionali. Benjamin, Nils e Pierre sono i tre protagonisti di questo romanzo, tre fratelli dal legame particolare, a volte anche negativo. Ognuno di loro ha il suo carattere spigoloso e problematico, solo Ben cerca di fare da paciere, senza riuscirci granché.
In occasione della morte della madre si recano alla casa sul lago, perché è li, tra quelle acque che la genitrice vuole vengano sparse le sue ceneri, dai tre figli congiuntamente. Proprio lì, vicino a quella abitazione testimone delle poche cose belle ma anche di una brutta avventura, teatro di guerre e dissolutezza, soprattutto dei loro genitori più dediti all'alcool che alla cura e all'educazione dei propri figli.
L'evento sarà l'occasione per rivedersi e confrontarsi, per ricordare e fare luce su quanto accaduto anni prima, disgrazia che ha toccato profondamente le proprie vite, e forse per risanare legami e personalità.
Nel viaggio fino al lago, nello stretto dell'abitacolo, i tre fratelli affronteranno i loro demoni, con tutto il dolore che li scalfisce, ma anche col senso di liberazione di un confronto a parole. E tra mistery, segreti e tensione emotiva, ne verrà fuori una potente storia di sofferenza.
Alex Schulman ha messo nero su bianco una storia toccante e allo stesso illuminante, puntando il dito contro i danni psicologici che il disamore e il menefreghismo dei genitori è in grado di provocare, e che il mancato dialogo e la chiusura a riccio è capace di ingigantire.
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